Editoriale. Fusione, dati confortanti. Occorre osare e un pizzico di coraggio …

Corigliano Rossano – Abbiamo bisogno di incutere entusiasmo, energia e voglia di crescere. I presupposti ci sono tutti, la capacità e la volontà non mancano. Quel che è necessario è invece il coraggio delle scelte alcune delle quali non sono facili perché siamo tendenzialmente restii a ogni forma di cambiamento, ma se osiamo la strada non potrà che essere in crescita, nonostante i dati poco confortanti che giungono dal contesto regionale e nazionale. La strada intrapresa della fusione è una scelta giusta che può dare il via ad altri percorsi altrettanto significativi come, ad esempio, la collocazione di quest’area della Sibaritide al Crotoniatide al fine di dare vita alla provincia della Magna Graecia. La lettera appello inviata alle amministrazioni locali da parte del comitato Magna Graecia e la sola idea che nel giro di pochi anni la città di Corigliano Rossano possa vedersi riconosciuta “co-capoluogo” assieme a Crotone conferma come il percorso in continuità intrapreso sia quello giusto. Se gli amministratori locali coglieranno tale proposta, nel 2021 questa città sarà “co-capoluogo”  con tutti i benefici che ne conseguiranno sia per Corigliano Rossano sia per Crotone. La fusione, nonostante la poco brillante gestione commissariale e tutti gli elementi ostativi ormai noti, ha prodotto gradualmente già dei risultati confortanti: l’elevazione a reparto dei Carabinieri che prevede ai vertici un alto ufficiale e un potenziamento di uomini e mezzi; il finanziamento destinato alle fusioni pari a 2 milioni di euro annui; l’elevazione della sede Inps. Questi sono dati certi. Mentre in prospettiva si ipotizza l’elevazione a distretto del commissariato di pubblica sicurezza. Nei giorni scorsi, conversando con alcuni imprenditori dell’area industriale di Corigliano, si dava conferma della bontà della fusione anche sul fronte occupazionale. Grazie al dato demografico, infatti, alcune concessionarie di auto potranno aprire sullo jonio, così come vi è l’ok per il via libera al MC DONALD’S nella terza città della Calabria. Meccanismi scattati grazie all’incremento demografico derivante dall’unica entità. Nuovi insediamenti, dunque,  nuovi posti di lavoro. Gli imprenditori d’altronde guardano sempre oltre, pensano al futuro, agli investimenti, a ciò che può produrre vantaggi e quindi ricchezza.

Un dato è certo: la critica catastrofista a tutti i costi va abbandonata al più presto. Occorre invece osare, lavorare sull’idea dell’unica entità, dell’integrazione sociale da potenziare. E quindi avviare le procedure per cambiare nome, non più Corigliano Rossano che rievoca vecchie divisioni, ma una nuova denominazione che faccia sentire gli abitanti delle due ex città come un’unica realtà. Un po’ sulla scia di quanto accadde a Lamezia espressione di tre singole realtà fuse i cui abitanti oggi si sentono tutti lametini.

Lavorare sull’integrazione sociale è utile anche al fine di fronteggiare le resistenze di chi ancora si sente coriglianese o rossanese e determina disagi ad esempio nell’ambito della riorganizzazione degli uffici comunali. Qualcuno suggeriva “Castel Bisanzio”, altri “Jonia”, altri ancora Corsano o Corissano. Io penso che sia necessario la individuazione di un gruppo di lavoro qualificato che dia vita al procedimento.

Diamo un taglio di vitalità alla fusione, usciamo dalle secche dell’ordinario, seppure i problemi ci sono e sono tanti, e guardiamo al futuro con positività. Uniamo le due ex città nell’organizzare un maxi concertone di capodanno al porto per festeggiare il nuovo anno e la nascita della prima città della provincia di Cosenza, così da creare quell’entusiasmo oggi un po’ scemato. Iniziamo a mettere le basi per la concretizzazione del più grande carnevale della Calabria e per una programmazione estiva di alto profilo. Così come occorre regionalizzare eventi di ampio respiro in grado di intercettare l’attenzione turistica extra provinciale ed extra regionale. Tra gli eventi meritevoli:  i Fuochi di San Marco, Maggio Europeo, la Festa San Francesco di Paola, la Fiera del Primo Maggio,  o le celebrazioni della Madonna di Schiavonea. Per dare respiro all’imprenditoria turistica e non solo, è necessario avviare processi di siffatta portata, accompagnati da politiche di marketing pubblicitario e di promozione territoriale adeguate.

Matteo Lauria – Direttore responsabile I&C

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