Editoriale. Erosione costiera, istituzioni e cittadini corresponsabili

editoriale
editoriale

Corigliano Rossano – In circa 40 ore di mareggiata sospinta da venti oscillanti tra i 50 e i 60 km/h, da tramontana cioè Nord in parte Nord-est,  con punte anche fino a 80 km/h, il mare si è ripreso diverse tonnellate di sabbia e pietrisco prima appartenenti alla spiaggia compresa tra Galderate e il torrente Colagnati (area urbana Rossano).  Si tratta di un tratto di circa 800 metri, per una lunghezza di dieci-quindici metri fino alla battigia e una altezza oscillante tra gli 80cm e il metro e mezzo. L’erosione si è avuta anche in altri tratti della costa, ma laddove non ci sono case o strade e dietro, cioè opere trasversali che coprono la retrospiaggia, la parte di spiaggia che si trova di solito dietro alla duna, la spiaggia con altre mareggiate e sopra tutto piogge si riformerà e si riprenderà in qualche modo, nel tempo. Ma qui dove ci sono le opere umane, case, villette, strade costruite o abusivamente o col permesso delle istituzioni comunali, la spiaggia è perduta per sempre o quasi. 

CHI SONO I CORRESPONSABILI? 

  1. Tutti gli amministratori che si sono succeduti negli anni nella città di Rossano e che hanno consentito di costruire a pochi metri dal mare ville, case, e di recente hanno ampliato l’opera con una strada di “Lungomare” che ora è semidistrutta o coperta  dalla sabbia. 
  2.  Tutti i cittadini che hanno scelto negli anni tra il 1970 e il 2000 di costruirsi una casa, una villa, o una costruzione di qualunque genere in un punto così vicino e prossimo al mare.

 E stiano tranquilli i proprietari di case e ville almeno quelli della prima e forse seconda fila. Queste opere prima o poi saranno attaccate dal mare e invase anche dalla falda acquifera  che qui si interfaccia tra quella salata e quella dolce di terra. 

  • I proprietari degli stabilimenti sulla spiaggia devono invece sapere, come le istituzioni che si curano del mare li hanno informati, che le loro opere che non possono essere fisse, sono soggette a continua mutazione da parte del mare. Pertanto è inutile che qualcuno di loro si affretti a chiedere opere protettive( come ho sentito da uno di questi dichiarare in televisione). Gli abusi o gli eccessi degli uomini non vanno protetti, semmai vanno evitati!  Questo perche le opere( COSIDDETTE PROTETTIVE) nel mare sono a loro volta distruttive, perché aumentano il moto ondoso prima o dopo  il punto dove si costruiscono. 

INDICAZIONI PER  IL FUTURO.

Quindi i rossanesi che amano venire al mare e sulla spiaggia nei periodi più caldi ringrazino della spiaggia perduta sia i politici che questi proprietari terrieri che hanno voluto con perlomeno ignoranza permettere di costruire o edificare direttamente così vicino al mare. E i figli che hanno studiato all’università, e che oggi hanno la fortuna di essersi istruiti imparino da ciò che il mare insegna oggi.  Per quanto mi riguarda  come ho sempre affermato nei lunghi anni di militanza nel WWF   penso che:

  1. I lungomari sono opere a rischio che vanno tenute lontano almeno 300 metri dalle linee di battigia( come vuole la legge Galasso)
  2. Le case , le ville, le strade o  le opere  urbane devono essere costruite lontano dalla spiaggia  dalla retrospiaggia e previa verifica del livello delle falde acquifere nelle zone di contatto tra terra e mare.
  3. Ovunque sia possibile è bene lasciare in pace le dune esattamente dove il mare le ha collocate  ed eventualmente ricostruire dove sono state  spianate dall’opera dell’uomo.

Questo se vogliamo vivere  nella natura come ci è offerta . Se invece vogliamo rapinare la terra , in questo caso le spiagge, ed impossessarcene allora dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro.

Prof. Fabio menin Già PRES. Wwf Calabria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: