Editoriale. Da lunedì si cambia pagina…

Corigliano Rossano – Tra poche ore la città di Corigliano Rossano avrà un sindaco, una giunta e un consiglio comunale. Il primo della storia del post fusione. Auguro a tutti buona fortuna, a vinti e vincitori, sia a chi governerà sia alle forze di opposizione. Non è stata una bella campagna elettorale, per toni e condotte, e su questo mi soffermerò in successivi editoriali. 

La vera battaglia inizierà da lunedì e occorrerà essere uniti e compatti in ogni sede: un sindaco da solo (seppure con il premio di maggioranza) non andrà da nessuna parte se chi farà opposizione non perderà occasione di attaccare chi governerà. Su tre punti necessiterà unità di intenti: regole (a partire dallo Statuto), emergenze, pari dignità nel contesto regionale e nazionale. Su tutto il resto ci si potrà anche dividere, ma su questi punti no!

Personalmente, durante questa campagna elettorale, ho mantenuto sempre un profilo basso, anche giornalisticamente, perché non volevo fomentare l’innesco di meccanismi di accentuata contrapposizione tra le parti. L’ho fatto sacrificando i like e le attenzioni mediatiche, così ben attratti dalle polemiche, dai veleni e dagli scontri. Credo che, oggi, tutto questo, almeno in questa fase, non possiamo permettercelo. E chi va nella direzione opposta va contro l’idea di fusione e contro i suoi sperati effetti. 

Il tentativo di ostacolare questo processo di città unica, con mezzi e strumenti più o meno legittimi, si è rivelato nel tempo molto insistente. La gestione commissariale non ha aiutato in questo, ma è onesto sottolineare che non ha ereditato una situazione facile da gestire. Come non ricordare i conflitti, anche a mezzo stampa, tra le due amministrazioni uscenti? O come non tenere conto di una certa mentalità presente nella nostra burocrazia e nel tessuto sociale, in larga parte inquinato. Ognuno, purtroppo, è sempre più orientato ad anteporre esigenze personali a scapito della collettività. Se è questo lo scenario, mi chiedo e vi chiedo come sia possibile governare certi processi quando ci si trova di fronte a una valanga di povertà umana (intesa come chi vive e si nutre solo di IO)? Un uomo di Stato non è un “podestà”, è invece una figura che tende a rapportarsi con equilibrio tra i tanti assetati di IO al fine di portarli sulla strada della ragione. In questo caso, mi sento di spendere una lancia a favore del commissario Bagnato che, forse, in taluni casi, si è fidato delle persone sbagliate. 

Premesso ciò, i veri benefici provenienti dalla fusione arriveranno con l’insediamento dell’organo politico. Ma, ribadisco, è necessario tornare al rispetto reciproco: mettiamo da parte la litigiosità che non porta da nessuna parte se non a far ridere o a far parlare chi non ha argomentazioni valide. Almeno sulle priorità (regole, emergenze, pari dignità con altri territori) teniamoci per mano! 

In bocca al lupo ai due candidati, Flavio Stasi e Giuseppe Graziano, e a Gino Promenzio che, nonostante non faccia parte della partita, – a mio parere – ha raggiunto un ottimo risultato. 

Matteo Lauria – Direttore testata giornalistica I&C 

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