Editoriale. Corigliano Rossano: meglio un lazzaretto oggi che… chissà

Tanti anni fa nei meravigliosi agrumeti della piana di Sibari un onorevole del tempo voleva impiantare l’Egam, una delle tante industrie pesanti, rifiutate dal nord e relegate agli zombi calabresi sempre pronti a dire di sì, almeno a quelli della politica del tempo, quelli della Pertusola nella città di Pitagora, dell’Ilva a Taranto e via elencando.

Poi un commissario, uno dei tanti che hanno lasciato segni indelebili sul territorio compromettendone la storia, l’ambiente e lo sviluppo, fece innalzare due ciminiere orribili sull’unico tratto-come amava ricordare il compianto Francesco Amantea- in cui la ferrovia passa a monte della ss 106. E così arrivò l’Enel predona, piantò le tende alla faccia dello sviluppo turistico ed agricolo, fregandosene di ulivi e clementine, di ambiente e incidenza tumorale, esplosa per scherzi del vento, a Piragineti e dintorni.

Il cartello benvenuti a Rossano allettò, via via il ministero di Grazia e Giustizia che realizzò un carcere di lunga degenza e, successivamente una mega discarica con perizie finte al punto da dichiarare che il sito non era in prossimità di corsi d’acqua e non sarebbe stato visibile. Nulla di più falso perché quel monumento alla stoltezza si vede dopo aver ammirato il Casino di Pantaleo, sapendo del sacrificio di una villa romana. Evito di parlare di percolati, è Pasqua e sono buono.

Salto tutte le cazzate su impianti e mega strutture irrealizzate ed arrivo al dunque.

In un ospedale in cui manca di tutto: dai medici agli infermieri, per essere ecumenici, indovinate un po’, quasi come una pasquetta o una di quelle cene dove ciascuno porta una cosa, diventiamo centro Coronamortis.

Qualcuno ha messo il carotongesso(sig), noi con Ringhio abbiamo comprato l’ambulanza(se servisse metteremo anche qualche autista-non si sa mai), poi celebriamo reduci e combattenti che resistono davanti al nosocomio con suono di sirene stile 4 novembre.

Avanti che poi pneumologi ed altre specialità arriveranno, intanto creiamo il lazzaretto.

Siamo seri, la Santelli, oltre ai corsi di tarantella che credo arriveranno ed ai quali intendo iscrivermi, ha detto in consiglio regionale che gli Hub(nome di merda indecifrabile ai più), avrebbero giustamente ospitato i soggetti colpiti da coronamortis.

Zuccatelli, un cognome una garanzia batte il pugno e tira dritto, non importa se abbiamo un pronto soccorso a Corigliano dove alle 20.00 si abbassa spesso la saracinesca(figuratevi un infartuato che arriva alle 19,58, spedito altrove…per mancanza di medici, boh..Chisenefrega che la pediatria oggi c’è domani forse. Tutto va bene madame la marchesa.

Meglio un lazzaretto oggi che… chissà

Benvenuti a Corigliano-Rossano

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