Editoriale. Ci sono i portatori di fede, di pace e di voti… Lettera al neo presidente

Caro Presidente Occhiuto, in primo luogo gradisca le mie vive felicitazioni per il suo successo. Una corsa in solitaria, senza avversari strutturati, senza corazzate come la sua, quasi sminuisce una meritata vittoria.

Giuseppe Passavanti

Si sapeva che le truppe cammellate avrebbero seguito i collettori e le loro indicazioni. Omini preziosi che si materializzano mesi prima delle elezioni e mettono mano ai loro elenchi: amici per pratiche pensioni, visite mediche, raggi x, tac, Risonanza magnetica analisi urina e non solo, pratiche al catasto, case popolari, insomma un cartellone del “faccio io per te” che rende obbedienza fidelizzazione e, se serve, foto in cabina della scheda. Omini che poi passeranno all’incasso, per nipoti, figli di parenti, da inserire in progetti, posti, contributi, prebende. Un do ut des che non provoca lo spostamento di un voto, visto che la percentuale, al di là delle stupidaggini di qualcuno, resta invariata negli anni. Insomma ci sono i portatori di pace, quelli di fede e quelli di voti. Fidati, possono zompare da destra a sinistra, come al centro ma i loro amici non battono ciglio, in specie se possono saltare una lista d’attesa per una visita medica e similar rottura di orecchie.

Certo ora aspetto che faccia la SS.106 a 4 corsie, per come ha promesso, poi apra qualche clinica privata, considerato che nel pubblico abbiamo ospedali socchiusi, sì, reparti in cui si grattano le pal..pebre e pronto soccorso da dove fuggono tutti o per essere stati dichiarati inabili alla funzione o per altro. Così a Rossano (la facciamo una legge per tornare ai due comuni?) una povera nonna, mamma, cittadina, muore in mezzo alla strada, perché l’unica ambulanza comprata da Gattuso e pochi altri era in sanificazione per aver trasportato un presunto caso covid(sig.). Una sola ambulanza per la terza e…ultima città della Calabria. Bastava scendere con una barella e spingere quel corpo composto in rianimazione e poi pregare. Ma abbiamo solo recitato l’eterno riposo, come sempre.

Lasciando da conto de Magistris che non ho capito, il Campano Graziano, commissario del Pd(quale?) ha detto che il 13% non è male. Assomiglia ad un personaggio rossanese che tutti gonfiavano di botte e lui replicava: ne vuoi ancora? mentre lo riempivano di cazzotti. Sulla Ionica non abbiamo assistito ad una battaglia verbale ma culinaria: cena Iacucci, apericena Bevacqua, con le discussioni sulla sapidità dell’insalata di riso, piuttosto che sul retrogusto di volpe del rosato Iuzzolini(buono davvero). Un pagliettolario” favoloso, con aneddoti contro Mario Oliverio, tali da far arrossire Bruto, il parente di Cesare. Una Ionica orfana di un candidato perché Boccia(to) di rientro a casa avrà avuto le rimostranze della moglie: mi raccomando, Roberto deve vincere facile, non esagerare puntando su coalizioni coese, la Bruni va bene, non ne sa di politica e può ereditare il testimone di quello del tonno in scatola. Mi raccomando! Chiudo anche io con una raccomandazione: Presidente, non cacci Spirlì, così simpatico, in un anno con 200.000,00 euro appena di indennità, ha gridato contro il governo per la sanità ed il covid, non accorgendosi che aveva a disposizione, lui ed il suo compagno di Burraco, 250 milioni di euro per l’Emergenza covid. Se lo tenga, Presidente e con lo slogan: Spirlì, la Calabria è questa qui. Bello vero? Auguri

Giuseppe Passavanti – Giornalista

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: