Editoriale. “Caso Altavilla”, due pesi e due misure?

Corigliano Rossano – Nelle ultime ore la nostra testata giornalistica ha avuto modo di trattare un tema ai più sottaciuto ma che desta attenzione sotto il profilo delle condotte comportamentali interne alla pubblica amministrazione. Mi riferisco alla contestazione disciplinare nei confronti del coordinatore dell’Usb Pietro Altavilla, dipendente comunale presso l’ufficio Ambiente nel Comune di Corigliano Rossano. Appresa la notizia sui social in molti hanno espresso solidarietà al sindacalista, da sempre impegnato anche in battaglie importanti nel sociale. Ed è anche per queste ragioni che gode della stima di tanti. Non sta di certo al cittadino semplice o a chi scrive decidere chi ha torto o ha ragione, il 29 luglio il dipendente comparirà innanzi l’ufficio disciplinare in composizione monocratica al fine di verificare la condotta posta in discussione. Gli si contesta in sostanza l’aver riportato su facebook affermazioni dai contenuti diffamatori nei confronti della pubblica amministrazione in riferimento a un bando della ex città di Corigliano (pulizia della spiaggia). Non conosciamo le tesi del Sig. Altavilla, né le motivazioni poste a fondamento circa la contestazione adottata, pertanto il nostro esercizio di critica è piuttosto limitato sul merito. 

Ci risulta inoltre che altre contestazioni con addebito siano in atto, nei confronti di dipendenti comunali con qualifiche non certo riconducibili ai piani alti. Credo che, da quel che mi risulta, si sia congegnato il solito sistema che finisca con il colpire le fasce deboli della macchina comunale. Un interrogativo a tal riguardo è d’obbligo: quei dipendenti ( tra funzionari e dirigenti) indagati, imputati o condannati in alcuni casi con accuse piuttosto gravi sono stati parimenti sottoposti a provvedimento disciplinare? Non vorremmo trovarci di fronte alla solita logica dei due pesi e delle due misure, sarebbe poco edificante dover riprodurre quel vecchio schema secondo cui le norme si applicano per i nemici e si interpretano per gli amici. Anche se, in alcuni casi,  vi è ben poco da interpretare. Ben venga dunque una contestazione per Altavilla che alla fine viene accusato per il contenuto di un post il cui fine è il bene della collettività e non certo per tangenti o corruzione, ma un dato è certo:  le regole devono valere per tutti. Risultano persino casi in cui alti dirigenti,  riconosciuti colpevoli e condannati, abbiano beneficiato dei costi per spese legali addebitati alla pubblica amministrazione. Che dire: avviamoci a una nuova stagione di regole ma aboliamo i protettorati!   

Matteo Lauria – Direttore responsabile I&C

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