Partendo dalle situazioni denunciate da Cesare Battisti, attualmente ristretto nella sezione AS2 del carcere di Rossano, dedicata ai detenuti imputati e/o condannati per terrorismo, i promotori del sit-in intendono sensibilizzare sulle condizioni di tutti i detenuti: «La richiesta di aiuto che giunge forte dal super carcere di Rossano (CS), ci ha fatto incontrare nei giorni scorsi per discutere di diritti e dignità dei detenuti. Le privazioni ed i soprusi subiti da Cesare Battisti, emerse dalle sue dichiarazioni riportate dai media nazionali e locali, sono comuni, purtroppo, a moltissimi detenuti italiani, che a discapito della citata Carta Costituzionale sono costretti in uno spazio vitale ai minimi termini di sopravvivenza; all’ozio forzato in una cella che il più delle volte non rispetta i canoni di legge; sprovvisti molto spesso di suppellettili indispensabili, quali, ad esempio, un computer o dei francobolli, che consentirebbero al detenuto di continuare a vivere oltre la dimensione disumana del carcere e comunicare con i suoi cari.
Nel caso specifico di Battisti, detenuto nel super carcere di Rossano da qualche settimana, nel momento in cui al predetto, che ha scritto numerosi libri pubblicati in Italia ed all’estero, si impedisce l’uso del computer, ritenendosi, provocatoriamente “che non risulta alle autorità una sua professione che implichi la disponibilità del computer o di altro materiale didattico”, è evidente che gli si vuole impedire di interagire con le istanze esterne, culturali e mediatiche, che potrebbero fargli guadagnare il consenso di democratici e garantisti.
Se così non è, si diano segnali altri, diversi; si ridia dignità a Cesare Battisti ed a tutti i detenuti italiani; che possano scontare la loro pena secondo le regole e le leggi dello Stato, senza subire da questi, dallo Stato, una vile ed inutile vendetta. La rieducazione è il fine ideale della pena; e lo Stato, durante l’esecuzione della stessa, dovrebbe creare le condizioni necessarie affinché il condannato possa reinserirsi nella società in modo dignitoso, mettendolo in condizioni, una volta libero, di non commettere nuovi reati; finalità introdotta per salvaguardare la dignità umana quale diritto fondamentale dell’uomo in quanto tale.
Sulla scorta di queste brevi ma sentite considerazioni, Vi invitiamo al SIT IN che si terrà innanzi il super carcere di Rossano».
I primi firmatari: Franco Piperno (docente Unical); Adriano D’Amico (avvocato); Sandra Berardi (associazione Yairaiha onlus); Francesco Saccomanno (segretario provinciale Rifondazione Comunista-Cosenza); Andrea De Bonis (operatore culturale); Francesco Cirillo (giornalista-scrittore); Daniela Ielasi (giornalista); Claudio Dionesalvi (giornalista); Delio Di Blasi (CGIL-Cosenza); Lisa Sorrentino (avvocato); Maurizio Nucci (avvocato); Fortunato Cacciatore (ricercatore Unical); Paolo Perri (ricercatore UniFi); Oscar Greco (ricercatore UniCal); Angelo Broccolo (medico); Eugenio Naccarato (avvocato); Italo Di Sabato (Osservatorio sulla repressione); Elisabetta della Corte (ricercatrice UniCal); Silverio Tucci (musicista); Franco Iachetta (attivista).