Detenuto tenta di strangolare un sovraintendente della polizia penitenziaria a Castrovillari

È ormai allarme negli istituti calabresi, dopo il presidio di Corigliano Rossano anche nella città del Pollino gli episodi di ripetono. La denuncia del sappe

I rappresentanti del Sappe

Dal carcere di Corigliano Rossano a quello di Castrovillari le condotte non mutano. Altro detenuto va in escandescenza, aggredisce e tenta di strangolare un sovraintendente di polizia penitenziaria con il filo del telefono. Si tratta di un soggetto che nel 2020 che «dovrebbe essere trasferito in un’altra struttura, nel caso di specie, riferiscono Giovanni Battista Durante (segretario generale aggiunto del Sappe)  e Damiano Bellucci, segretario nazionale (Sappe) in una residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza». Il detenuto in questione si è già reso protagonista di altre aggressioni ed è stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio. «Ci chiediamo come sia possibile che questa persona continui a rimanere in una struttura detentiva, continuano i sindacalisti, considerato che ha finito di scontare la pena e dovrebbe restare in una struttura diversa, come la REMS. Questi sono i disastri causati dalle scelte politiche degli ultimi anni, come quella di chiudere gli OPG, ospedali psichiatrici giudiziari. Ci riferiscono, tra l’altro, che in Calabria ci sarebbero alcune persone prosciolte per infermità di mente che non trovano posto nelle REMS. Chiediamo che vengano assunte urgenti iniziative per affrontare la problematica della presenza negli istituti di pena di persone con problematiche psichiatriche».

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