De Simone: un Cai nel centro storico? Stride con le ambizioni della comunità

#RossanoFutura

È impensabile che si possa considerare di aprire un centro di accoglienza immigrati (CAI) nel Centro storico di Rossano. Non c’è ancora nulla di concreto ma una segnalazione certificata di inizio attività, pervenuta in Municipio da parte di un privato per l’avvio di alcuni lavori di conversione di un immobile da destinare a struttura ricettiva, alimenta non poche preoccupazione. Soprattutto se all’interno e nelle more della comunicazione viene precisato più volte il termine dormitorio. Sia chiaro: non abbiamo nessuna preclusione o preconcetto nei confronti di quanti, per gravi ragioni, sono alla ricerca di asilo e scappano dalle loro terre d’origini a causa delle guerre. La solidarietà per noi rimane un valore imprescindibile. Sappiamo bene, però, che il modello italiano di accoglienza si è rivelato un grande business per chi lo attua. Spesso senza criterio. E se è vero che Rossano ed il suo Centro storico, potrebbero essere individuati come punto di arrivo dell’esodo di centinaia di migranti ci opporremo in modo deciso perché tale situazione andrebbe a sconvolgere, forse definitivamente, i già delicati equilibri di questa Città, votata sicuramente all’accoglienza ma in cammino verso un nuovo ed imprescindibile concetto di sviluppo culturale e turistico.

A sollevare la questione, di recente oggetto di dibattito in Città, è il vice-coordinatore civico del movimento Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giovanni De Simone.

Non abbiamo nulla contro gli immigrati ancor meno contro il nobile concetto di accoglienza – dichiara De Simone – e la nostra battaglia è mirata a smascherare chi vuole lucrare sulla disperazione di persone che hanno subito il violento distacco dalla loro terra e dai loro affetti. È una pratica indegna anche e soprattutto se la si attua non solo ai danni di chi ha bisogno ma anche a discapito di una comunità di per sé in difficoltà e che sta cercando di rilanciare le proprie aspettative di sviluppo. Crediamo, altresì, – precisa ancora il vice-coordinatore del CCIsintetizzando il pensiero della base del movimento – che il principio di accoglienza possa essere applicato di un ambiente di sana e costruttiva integrazione, con le comunità autoctone e con le loro aspirazione. È possibile, ad oggi, tutto questo? Chi vorrebbe mettere su il business dell’accoglienza ha anche pensato a quali metodi adottare per includere questa gente nel tessuto sociale cittadino? Ha tenuto conto delle esigenze culturali e religiose che queste persone, giustamente, rivendicheranno? Non ci si improvvisa operatori sociali se non si hanno chiari questi concetti! E soprattutto – scandisce – se non si ha consapevolezza che l’immissione di un flusso consistente di uomini, donne e bambini in preda alla povertà potrebbe far venir meno il principio della legalità all’interno della nostra comunità.

Quale, allora, la soluzione? Sicuramente – aggiunge e precisa il vice-coordinatore civico De Simone – Il Coraggio di Cambiare l’Italia, quale gruppo dirigente nuovo e trainante nella società rossanese, non si sottrarrà al confronto su quelli che dovranno essere i provvedimenti da adottare e intraprendere per affrontare la questione immigrati, dalla loro inclusione alla sana prospettiva di integrazione. Ma lo faremo portando avanti il principio, per noi imprescindibile, di rispettare le ambizioni di crescita della collettività rossanese e non dei lucrosi tornaconto privati. E certamente l’ambizione di sviluppo del Centro storico di Rossano, impegnato nella sfida turistico-culturale, non può essere condizionata – conclude De Simone – dalla presenza di un dormitorio per immigrati.

(fonte: comunicato stampa)

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