Crosia, si chiede chiarezza sul bando della mensa scolastica

Crosia

La questione del bando per l’affidamento del servizio mensa scolastica messo in piedi dal Comune è arrivata ad un punto tale da spingerci ad inviare tutta la documentazione all’Autorità Nazionale Anti Corruzione per fare chiarezza sul procedimento e sui dubbi che abbiamo sollevato sin dal primo momento (parliamo del dicembre 2016) cui purtroppo non abbiamo avuto risposta se non blandamente e senza neanche molta convinzione da parte del Sindaco.

Tutto nasce dai requisiti del bando, creati in modo tale da favorire la partecipazione di una sola azienda, che altro non è se non quella uscente in cui trovano posto figure legate ad esponenti dell’attuale maggioranza. In particolare le nostre obiezioni, sollevate in data 19 dicembre 2016, riguardavano due requisiti come il fatturato e la distanza fra il domicilio della ditta e il luogo di refezione che sembravano cuciti addosso, come poi si è dimostrato all’atto pratico, su misura per l’azienda uscente favorendo in tal modo la partecipazione al bando di quella sola ditta, essendo tutte le altre escluse per difetto dai requisiti richiesti.

Dopo le obiezioni nel gennaio 2017 abbiamo chiesto al segretario comunale Arcuri, che è il responsabile anticorruzione del Comune, di sottoporre a monitoraggio la gara di appalto (il cui importo è di 192.480,00 euro); a questa richiesta non abbiamo tuttora ricevuto alcuna risposta. Da qui l’intenzione dei sottoscritti, a nome e per conto dei propri gruppi consiliari di appartenenza, di andare fino in fondo alla vicenda segnalando tutto all’Anti Corruzione.

Non riteniamo possibile, al di là dei meriti tecnici sottolineati, che una gara d’appalto di questa portata e di questa importanza veda una sola azienda adatta a partecipare. È nella redazione dei bandi di gara che si annidano le volontà di favorire questa o quella ditta; la predisposizione di un bando di gara con specifici requisiti che sono particolari e che calzano alle condizioni di chi si vuole favorire sono l’anticamera e la “cartina di tornasole” della illegalità che si va a consumare con la consapevolezza degli operatori ed anche con la complicità di chi è preposto al controllo e non lo fa.

(fonte: comunicato stampa)

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