Crati, storia di una tragedia annunciata

Si sapeva che sarebbe successo prima o poi.
Un pezzo dell’argine in cemento del Crati era stato spazzato via dalla piena più di 10 anni fa, la strada in terra battuta, che consente agli agricoltori di raggiungere le proprie aziende agricole, conteneva le acque del fiume. Insomma una pazzia…! Un fiume di quella portata e di quelle dimensioni non poteva essere trattenuto da una stradina, grande come una mulattiera, in terra battuta, tra l’altro bucata dalle tane di vari animali. Per più di 5 anni gli agricoltori, REGOLARI, hanno mandato comunicazioni via “pec” a tutte le istituzioni competenti, locali, provinciali e regionali.Sono state contattate e portate sul luogo, sempre dagli agricoltori, quasi tutte le forze armate. Io personalmente, contattato sempre dagli agricoltori, sono andato proprio in quel punto preciso a documentare, come gruppo ARIA NUOVA – Riferimento Popolare, e a denunciare il pericolo in cui versava tutta la zona con una diretta Facebook il 25 ottobre. Non ci voleva un tecnico o un genio per capire che era una situazione urgente da risolvere.Nessuno, che aveva il potere di farlo, si è mosso, ha lavorato per intervenire, ha mosso un dito per prevenire. I Fiumi ed i Torrenti in Calabria sono un pericolo. Ora però abbiamo problemi più urgenti! Ancora oggi, questa mattina, nessuno si è adoperato per aiutare i privati danneggiati a rialzarsi in piedi. Dove è la Protezione Civile Calabrese?Dove è il Presidente della Regione Calabria?Dove sono le istituzioni? Alcuni agricoltori hanno subito dei danni e devono ripartire immediatamente altrimenti perderanno veramente TUTTO. Siamo in piena campagna agrumaria, le casse delle aziende agricole sono vuote, non nascondiamocelo, perché proprio ora dovevano vendere il frutto. Questi agricoltori hanno perso tutto il loro prodotto, e così non possono riempire di nuovo le proprie casse, ed in più hanno danni in azienda.
Senza soldi e senza frutto dovranno affrontare altre spese per problemi non causati da loro.
Dovranno intervenire in fretta perché le aziende agricole sono VIVE ed hanno bisogno di cure immediate, nel brevissimo periodo.
Caro Mario Oliverio, Cara Protezione Civile Calabrese, Care Istituzioni e Cari politici tutti, muovetevi almeno per garantire degli aiuti economici veloci, entro una settimana.
Iniziate da domani a togliere il fango nelle proprietà private, come ci suggeriscono, utilizzando i mezzi della Protezione Civile.
Per consentire alla nostra economia di ripartire in qualche modo.
Abbiamo anche dei cittadini senza case e senza macchine, a loro  dobbiamo garantire ospitalità in altre strutture attrezzate ed un risarcimento nel breve periodo, non come l’alluvione del 2015.
Francesco Madeo
ARIA NUOVA – Riferimento Popolare
(fonte:comunicato stampa )

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