Covid-19. Subito immissione di 312 agenti di polizia penitenziaria

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CORIGLIANO-ROSSANO – Martedì 17 Marzo 2020 – Emergenza Coronavirus, subito un’immissione in servizio per 312 nuovi agenti polizia penitenziaria al quale farà seguito un ulteriore innesto di forze per 1100 unità. L’intervento interesserà anche i penitenziari calabresi. In un momento critico e difficile il governo continua a dimostrare massima lucidità nell’individuare e risolvere i problemi che in queste settimane, complice anche il diffondersi dei contagi da Covid-19, si stanno evidenziando in ogni settore. Compreso il delicato mondo delle carceri.

È quanto fa sapere il portavoce del Movimento 5 stelle alla Camera dei Deputati nonché componente della Commissione parlamentare Giustizia, Elisa Scutellà.

«I provvedimenti emanati dal ministro Bonafede – dice Scutellà – rispondono in modo concreto ed immediato alle esigenze del comparto della polizia penitenziaria che, alla luce anche degli ultimi gravissimi avvenimenti verificatesi in alcune carceri italiane, dimostrano l’attenzione mai sopita del Ministero verso la difficile condizione degli agenti di polizia penitenziari. Un’immissione subito in servizio di 312 agenti a cui farà seguito un ulteriore innesto di forze per 1100 unità di polizia penitenziaria. Questo il piano di incremento straordinario che coinvolge anche la regione Calabria attraverso nuovo personale per gli istituti penitenziari di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Palmi, Reggio Calabria, Corigliano-Rossano e Vibo Valentia. Gli agenti prenderanno servizio garantendo un fondamentale contributo per la sicurezza e la salute delle carceri del nostro territorio specialmente in questo delicato momento di emergenza sanitaria per il Paese. Il personale di polizia penitenziaria svolge il proprio lavoro in una realtà complessa e sono spesso sottoposti a turni di lavoro estenuanti e straordinari ed è per questo che accolgo con favore il piano straordinario del ministro Bonafede, un piano senza precedenti che restituisce una boccata di ossigeno a donne e uomini già in servizio che senza mai tirarsi indietro – conclude – garantiscono la sicurezza negli istituiti penitenziari italiani». (comunicato)

 

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