Le successive indagini svolte dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Cosenza hanno consentito fin dall’inizio di stabilire che l’incendio aveva avuto origine nell’area boscata e cespugliata sottostante il viadotto, carreggiata sud, sul quale erano in corso dei lavori di sostituzione delle barriere di protezione da parte di una ditta edile del capoluogo Bruzio. Attraverso il Metodo delle Evidenze Fisiche (MEF) si è accertato che il fuoco ha avuto origine nell’area sottostante ai lavori in corso, nell’esecuzione dei quali si faceva uso di saldatrici e altri attrezzi potenzialmente idonei ad innescare un incendio. Tali attrezzature sono, tra l’altro, utilizzate in violazione delle specifiche norme regionali che ne vietano il loro utilizzo in aree boscate e cespugliate durante il periodo di grave pericolosità per rischio incendio, violazione per la quale è stata comminata ai responsabili la prevista sanzione di oltre 2000 euro. Durante l’attività di indagine si accertava la reiterazione del reato in un’area prossima a quella dell’incendio del mese di luglio per la quale è stata ipotizzata, per le medesime circostanze di luogo e di fatto e gli elementi di accertamento raccolti, la stessa origine (Comunicato stampa).