Coronavirus, un nuovo caso sullo Jonio. Forse circoscritti due dei focolai di Corigliano Rossano

Martino Rizzo

Coronavirus, un nuovo caso sullo Jonio. Forse circoscritti due dei focolai di Corigliano Rossano. Quotidiano aggiornamento social del Dirigente Asp dott. Martino Rizzo:

Incomincio ad essere monotono.
I numeri:
In Italia 1458 nuovi casi, situazione altalenante e costante;
In Calabria 14, di cui 7 in Provincia di Cosenza.
Sullo Ionio 1
Le cose vanno abbastanza bene, anche se qualche nuovo caso emerge sempre. Ciò vuol dire che il virus sotto sotto circola (bella scoperta), non fa danni, ma resiste.
Dal punto di vista clinico e virologico la situazione è diversa rispetto a quella di marzo. La sintomatologia è lieve o assente, l’età media è diminuita, la letalita’ è diminuita. Qualcosa si è modificato, forse non il virus, che non è mutato, ma certamente la situazione è cambiata. Questo non vuol dire che è finito tutto, ma che ci dobbiamo abituare alla sua presenza, e mantenere alta l’attenzione sui casi e sui focolai che si accendono qua e là. Dobbiamo cercare di intervenire precocemente, di circoscriverli rapidamente, cercando di individuare e tracciare i positivi, sintomatici o meno, per isolarli fino a negativizzazione.
È importate perciò riferire al proprio medico curante gli eventuali sintomi, in modo da attivare la procedura per effettuare i tamponi ed accertare i positivi. Prima individuiamo i positivi, prima li isoliamo, prima vinceremo.
Oggi posso anche dire che probabilmente due dei focolai di Corigliano-Rossano sono stati circoscritti. Non emergono da alcuni giorni nuovi positivi tra i contatti dei casi, e quelli in isolamento non hanno sviluppato l’infezione. Domani aspettiamo l’esito dei controlli su un ulteriore focolaio ed inizieremo a tamponare i casi, per vedere se si sono negativizzati.
Perciò se vedrete in giro gente scafandrata, non vi impressionate: sono i ragazzi dall’USCA che vanno a domicilio a fare i tamponi.
Per quanto riguarda le attività in cui si verificano casi, non è previsto alcun provvedimento di chiusura dei locali o sequestro, ma solo l’obbligo di applicare un “protocollo” anti-covid, le misure previste dal DPCM 7 settembre 2020, e provvedere alla sanificazione. Naturalmente, chi è in quarantena, non può lavorare o svolgere alcun tipo di attività.
È tutto, per oggi.

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