Corigliano. Tenta di corrompere i carabinieri, arrestato


I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno tratto in arresto un italiano di 58 anni per istigazione alla corruzione di pubblici ufficiali.
I fatti risalgono alla serata di ieri quando i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile durante il servizio di pattuglia fermavano un’autovettura marca FIAT modello 600 che anziché incolonnarsi nel traffico cittadino superava le altre autovetture ferme impegnando la careggiata nel senso opposto di marcia e rischiando in tal modo di causare diversi sinistri stradali. Il conducente una volta fermato veniva identificato per S. G., coriglianese di 58 anni, con diversi precedenti di polizia e giudiziali per reati contro il patrimonio e la persona. I Carabinieri procedevano a contestare al guidatore per l’infrazione appena commessa l’art.148 C.d.S. che prevede oltre ad una salata sanzione pecuniaria anche la sospensione della patente di guida. Inoltre da ulteriori accertamenti sulla banche dati in uso alle Forze di Polizia si evinceva che l’autovettura era priva della revisione periodica prevista per legge e per tale motivo si elevava un’altra contravvenzione, oltre a procedere al ritiro del libretto di circolazione. Davanti l’irreprensibile comportamento dei militari, l’uomo, credendo di farla franca, offriva a questi 50 euro per “mettere le cose a posto” e omettere di verbalizzare gli illeciti amministrativi appena contestati. I militari di fronte a tale gesto, informavano il soggetto che stava commettendo un reato, ma nonostante ciò continuava nel suo comportamento, cercando addirittura di infilare la banconota nella tasca della divisa di uno dei due Carabinieri, che immediatamente lo fermava. Per tali motivi i militari, dopo aver finito di verbalizzare tutte le infrazioni al Codice della Strada rilevate ed aver ritirato la patente di guida e la carta di circolazione, procedevano anche all’arresto dell’uomo per aver istigato dei pubblici ufficiali ad omettere degli atti del loro ufficio, offrendogli del denaro.
Lo stesso veniva tradotto presso la sua abitazione in regime degli arresti domiciliari, così come concordato con la Procura della Repubblica di Castrovillari coordinata dal Dott. Eugenio Facciolla, in attesa di essere giudicato con rito direttissimo.

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