Corigliano Rossano. UDC: Carenza idrica, fallimento di Stasi


Il termine fare acqua da tutte la parti, riteniamo possa essere calzante in ogni sua accezione per ciò che attiene la maggioranza di governo in questa città, ivi comprese le immagini delle allegre tubature comunali che zampillano sui Social, tranne che in uno, ovvero il dramma quotidiano, ininterrotto e purtroppo destinato a protrarsi ben oltre per il prossimo futuro, relativo alla carenza idrica che, ormai con cadenza quotidiana da un anno a questa parte pare non voler dare tregua ai martoriati cittadini della terza città della Calabria.

E seppur vero che tale problema non è certo cosa di questi tempi ma è legato a vetuste condutture a loro volta segnate anche da pari vetuste e scellerate scelte politiche del passato, è altrettanto vero che il Sindaco Stasi, durante una roboante campagna elettorale fatta di proclami e spot ne ebbe a dire a iosa su tale questione. Ripensiamo, ad esempio, quanto dallo stesso detto circa la sua storica avversione verso il concetto di acqua antigravitazionale e circa invece il massiccio investimento, che avrebbe fatto per la ricerca di sorgenti a monte e/o del contemporaneo ripristino delle condutture a valle. Il tutto sulla base di finanziamenti che lui stesso aveva dichiarato di aver già intercettato per svariati milioni di euro, spalleggiato su questo cavallo di battaglia, da qualche storico politico rossanese suo accanito supporter.

La realtà ad oggi è ben altra, e Stasi, vittima ormai di una chiara sindrome di perdita di memoria a breve termine, che lo ha colpito su ogni dove dell’agire amministrativo, ha abbandonato i suoi credo facendo esattamente il contrario di quanto aveva urlato dai palchi. Ecco allora che al fine di risolvere il problema della carenza idrica sta sperperando enormi risorse per la realizzazione di pozzi, ciò non solo in barba al suo passato ecologista ma anche in dispregio alle ormai più moderne teorie di idraulica, oltre alla sua manifesta incapacità di reperire nemmeno un centesimo di finanziamenti pubblici al fine di dare finalmente una visione di ampio respiro a questa grave problematica (a proposito, ci chiediamo sul punto che fine abbiano fatto i milioni di euro paventati in campagna elettorale).

Il risultato parla da sé, Corigliano-Rossano appare un’immensa distesa depredata del prezioso liquido che fra guasti perenni agli impianti e pessima gestione delle criticità, quotidianamente deve sopravvivere, come accade nelle peggiori esperienze da terzo e quarto mondo, con il servizio autobotte del Comune (spesso inefficiente per carenza di personale) e comunque con la stragrande maggioranza della popolazione alle prese con il razionamento che – si ribadisce – appare inaccettabile se sol si considera le abnormi bollette idriche inviate ai cittadini e la non secondaria circostanza per la quale siamo ancora all’inizio della stagione estiva, quindi con una popolazione ancora composta dai soli residenti, e ci accingiamo a vivere una strana fase vacanziera post covid, in cui ai pochi turisti che giungeranno in loco, non saremmo stati capaci di offrire non solo un mare pulito ed lungomare dignitoso, ma anche quegli essenziali servizi di igiene quali appunto l’acqua potabile.

Ci auguriamo che alla fuffa, cui purtroppo questa amministrazione ci ha tristemente abituati nel corso dell’ultimo anno, possano seguire finalmente i fatti tanto decantati dai palchi nella rampante fase di campagna elettorale che oggi pare lontanissima nel tempo, rammentando, ancora una volta al nostro distratto Sindaco, che la celebre città normale non si realizza a parole e fischiettando qualche canzoncina, ma adoperandosi in maniera fattiva, soprattutto verso le Istituzioni sovra comunali per la ricerca di finanziamenti atti a dare soluzione ai problemi, e fra questi, quello della carenza di acqua appare, al pari dei rifiuti (a proposito, pare che ci stiamo preparando ad un nuovo stop della raccolta) uno fra quelli maggiormente meritori. (Comunicato stampa – UDC)

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