Corigliano Rossano: sit-in per la morte di Eugenio Plastina, il papà rompe il silenzio |VIDEO

Sit-https://www.youtube.com/watch?v=EeBbKY2AJfkin pacifico questa mattina davanti al presidio ospedaliero “Nicola Giannettasio” di Rossano. Non si capacitano i familiari di Eugenio Plastina, il 29enne deceduto nel pronto soccorso di Rossano tra le braccia del papà adottivo Carlo Plastina in una battaglia che chiede giustizia. Con lui i familiari di Eugenio, amici e conoscenti. Il sit-in si ripeterà a Cosenza il 6 aprile prossimo presso la sede centrale dell’Asp governata dal commissario straordinario Antonello Graziano che, sulla vicenda, ha nominato una commissione interna al fine di accertare condotte e comportamenti assunti dai camici bianchi. Al momento, sul registro degli indagati sono stati iscritti 3 medici dei pronto soccorso di Corigliano e di Rossano,  l’odontoiatra di fiducia di Eugenio e il  medico di famiglia.

 

 

Tra i presenti Carlo Plastina che si apre alla stampa per la prima volta dopo l’accaduto:«Chiediamo di conoscere la vera verità rispetto a cosa sia accaduto quel giorno. Se ci sono delle negligenze è bene che vengano fuori. Che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Non si trattano gli esseri umani come è stato trattato Eugenio. Quel giorno nella stanza c’erano altri due ricoverati, uno dei quali mi riferiva che Eugenio soffriva ed era in difficoltà, l’altro confermava lo stato di malessere. Mi chiedo il perché quegli stessi sintomi che hanno notato quei pazienti non l’abbiano riscontrati i sanitari di Corigliano?». Durante il trasporto da Corigliano a Rossano Plastina racconta di essersi rivolto ai sanitari dicendo che se non lo avessero trasferito a Cosenza, così come aveva indicato l’Otorino, Eugenio sarebbe morto. La risposta sarebbe stata: «Solo lei vede che muore Eugenio».  Poco più tardi lo stesso Plastina ribadiva la sua preoccupazione a un altro operatore sanitario e la risposta era: «Non si preoccupi, Eugenio è sano. Dopo mezz’ora Eugenio è morto». L’aspetto più inquietante per Plastina è stato assistere «all’abbandono di un malato su una barella senza essere assistito».

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