Corigliano Rossano. Sicurezza, amministrazione immobile

Rapani – Ferro

CORIGLIANO ROSSANO • «Gli episodi criminosi registrati a Corigliano Rossano nel corso dell’ultimo anno, dovrebbero far riflettere e far scattare il campanello d’allarme. È inammissibile rimanere inermi, mettersi a posto la coscienza con la letterina a Babbo Natale come ha fatto il sindaco Stasi e poi ritornare alla quotidianità come se nulla fosse. Una quotidianità che per colpa del primo cittadino in quanto responsabile dell’azione politica amministrativa, sta minando anche le fondamenta della fusione».
È quanto dichiara il dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, riferendo della interrogazione parlamentare sollecitata all’on. Wanda Ferro che ha prontamente scritto al Ministero dell’Interno.

«Ho reputato opportuno interfacciarmi con la deputata calabrese di Fratelli d’Italia per segnalare alcune anomalie: all’aumentare dell’escalation criminale, paradossalmente diminuiscono i numeri delle forze dell’ordine. È il caso – prosegue Rapani – del Commissariato di Pubblica sicurezza: all’espansione territoriale e di chilometri quadrati di territorio da vigilare, non è corrisposto un supporto nelle risorse umane che si sono, per di più ridotte a causa dei pensionamenti».

«L’on. Ferro nella sua interpellanza parlamentare – dichiara ancora il dirigente di Fdi –  ha rammentato al ministro degli Interni tutti gli episodi che si sono registrati in questi mesi, non ultima la sparatoria avvenuta nel centro storico di Corigliano, riconducibile ad un regolamento di conti, e poi fatto presente che Corigliano Rossano è la terza più grande città della Calabria in riferimento agli abitanti e la più grande in termini territoriali. Ha quindi chiesto al ministro Luciana Lamorgese “quali urgenti provvedimenti di competenza intenda adottare per il rafforzamento dei presidi delle forze dell’ordine sul territorio e, in particolare, del commissariato di Polizia, dotandolo dei necessari uomini e mezzi, anche ricorrendo alla movimentazione straordinaria; se non ritenga necessario elevare a Distretto il Commissariato di Corigliano-Rossano, quale strumento necessario per la lotta alla criminalità nel territorio; se non ritenga di convocare immediatamente un tavolo per la sicurezza pubblica”. Nell’attesa di una risposta che mi auguro sia positiva per il territorio, non posso al contempo non evidenziare il pressappochismo e l’appiattimento di questa amministrazione comunale che naviga a vista nella sua azione di NON governo e non assume posizione alcuna sulla sicurezza dei cittadini. Ho il timore – conclude Ernesto Rapani – che l’amministrazione Stasi stia facendo di tutto per far saltare un processo sociale rivoluzionario e innovativo come la fusione, per la quale ci siamo battuti con tutte le forze, se è vero com’è vero che lo stesso sindaco non ha mai dichiarato di essere favorevole ed assumendo atteggiamenti sempre ambigui non si è speso in campagna referendaria. Inoltre verifichi l’operato dell’assessore delegato alle politiche per la valorizzazione della fusione e nel caso di inefficienza prenda posizione anche attraverso la revoca della delega e della fiducia».

Rapani, a seguire, propone tutta una serie di azioni amministrative: «Chieda la convocazione di un tavolo tecnico sulla sicurezza alla presenza del Prefetto, rivendichi i giusti potenziamenti delle forze dell’ordine presenti sul territorio in virtù della fusione e porti in consiglio comunale la discussione attraverso un ordine del giorno ad hoc».

«Stasi – termina il dirigente nazionale di Fdi – decida una volta per tutte cosa vuole fare da grande. Perché se non è in grado di “costruire” la grande città di Corigliano Rossano, prima che sia troppo tardi e compia danni irreparabili, anche lui si faccia da parte. Per il bene di tutti noi e delle future generazioni alle quali vogliamo lasciare un futuro migliore». (comunicato)

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