Corigliano Rossano. Rendiconto 2019, Osservatorio: Ritardi e palesi criticità

Sandro Fullone

Corigliano Rossano – Partecipazione attiva alla vita democratica e una diversa visione burocratica della gestione amministrativa. Sono i punti salienti che l’Osservatorio Permanente sulla Gestione e gli Effetti della Fusione Corigliano-Rossano intende sottolineare sulla questione del conto consuntivo 2019 verso cui si riscontrano ingiustificabili ritardi, contrassegnati dal ricorso a soggetti esterni che testimoniano un segno di debolezza ma anche di sperpero di denaro pubblico.

Nonostante la proroga di 2 mesi, determinata dall’emergenza sanitaria, anche il Comune di Corigliano-Rossano non ha rispettato il termine del 30 giugno per l’approvazione del Rendiconto. L’asse portante matura nei rapporti interorganici tra Consiglio, Giunta e Dirigenti/Funzionari/Responsabili dei Servizi.

Il Rendiconto sostanzialmente ha una duplice funzione: dare la dimostrazione riassuntiva delle operazioni effettuate nell’ambito della gestione annuale e dei relativi risultati conseguiti.

Spetta alla politica con la Relazione dell’Organo Esecutivo (artt. 151 e 231 D.Lgs 267/2000) illustrare e fornire segnali di cambiamento vero. La presenza in Consiglio comunale del Collegio dei Revisori, in base all’art. 239 del T.U.E.L., può essere opportuna e utilissima avendo esso formulato la relazione sul Rendiconto e approfondito due aspetti dirimenti quali: la gestione dei residui e l’analisi delle entrate e delle spese.

L’Ente, allo stato, non è da considerarsi strutturalmente deficitario (D.M. 28.12.2018 e Decreto Ministero dell’Interno del 18.02.2013), tuttavia 3 condizioni/parametri/obiettivi negativi su 8 indicano criticità a cui guardare con preoccupazione.

Inoltre, in fase di equilibrio di bilancio, occorre avere contezza dell’esatta composizione dei debiti fuori bilancio. In particolare, rispetto all’esercizio finanziario annualità 2018 si registra un aumento esponenziale di 53 milioni di euro di debito; mentre riguardo alla gestione delle entrate correnti di natura tributaria (Tit.1) i residui attivi ammontano ad euro 53.648.811,95 di cui 25 milioni sono aumenti di residui tributari.

A fronte di una capacità di riscossione molto risibile a parere dell’Osservatorio andrebbe riorganizzato e potenziato l’ufficio tributi e assunte decisioni politiche conseguenti per contrastare l’evasione fiscale.

Occorre Formazione, anche a seguito delle modifiche che interessano il sistema di Riscossione – L. 160/2019. Manca il dettaglio dei proventi e dei costi di servizio; andrebbe scandagliato il grado di attendibilità delle previsioni (anno 2019) e della capacità di riscossione delle entrate finali per una necessaria efficienza dell’Ente e per contribuire all’assestamento dei conti per cui vanno approvati il piano triennale di riqualificazione della spesa (art. 16, c. 4 del D.Lgs 6 Luglio 2011, n. 98) ed il programma biennale di acquisti di beni e servizi.

Permane un disavanzo tecnico ed occorre interagire con i rilievi mossi dall’Organo di revisione, molto pertinenti, e quindi spetta al Dirigente dell’Area Finanziaria dare le risposte di merito nel più breve tempo possibile, rappresentando il Rendiconto 2019 il presupposto per l’approvazione del Bilancio finanziario 2020-2022.

Sul contenuto dei rilievi fatti dall’Organo di Revisione, il Gruppo di Lavoro Bilancio/Statuto dell’Osservatorio guidato dal Prof. Sandrino FULLONE, si riserva di esprimere proprie considerazioni e suggerimenti tutti a beneficio dell’Ente e dei Cittadini.

Infine, e non per ultimo, la mancata approvazione del Rendiconto entro il termine del 30 Giugno 2020 non è affatto un’operazione a costo zero.

Nel merito basta approfondire l’art. 9 comma 1 quinquies e successivi del D.L. 113/2016 e art. 243, c. 2 del T.U.E.L., così come resta anche da approfondire, e per come merita, la Delibera di Revisione Ordinaria dei residui attivi e passivi (Comunicato stampa).

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