Corigliano Rossano. Questione Enel, PD: Occorre un’azione istituzionale forte

enel
La centrale Enel di Rossano

Il sito della Centrale Enel, realizzato negli anni ’70 in area Rossano, ha comportato un evidente impatto paesaggistico-ambientale che, in qualche modo, ha condizionato negativamente le prospettive di sviluppo del nostro territorio, ma ha anche apportato un sostegno alla economia locale, con una importante ricaduta occupazionale,garantendo una  fonte di reddito per molte famiglie.
Ad oggi però, nonostante il Governo dal 2015 abbia messo fuori servizio definitivo unità termoelettriche e turbogas della stessa centrale, poco è stato fatto per la riqualificazione dell’area e stancamente si sta procedendo soltanto ad attività di smantellamento di alcune parti dell’impianto e di bonifica, senza che si abbia certezza del destino dell’area,  stante la mancanza di prospettive concrete e l’assenza di progetti seri, fattibili e finanziabili.
Manca un’azione forte dell’Amministrazione Comunale,nonostante si tratti di una vertenza, il cui esito non costituirà una variante indipendente per il futuro della nuova città Corigliano Rossano sul versante mare, che rappresenta una delle principali attrazioni paesaggistiche.
Non è possibile immaginare uno sviluppo territoriale armonioso e tanto meno funzionale alla coltivazione di prospettive turistiche, pur sempre tanto decantate, senza un’effettiva bonifica del sito e di smantellamento degli impianti. La riqualificazione dell’area in questione, tanto più a seguito dell’avvenuta fusione e costituzione della nuova città, è oggi ancor più avvertita come ricongiunzione, anche  plastica, dell’ormai unico tratto paesaggistico della nuova realtà, costituita dai territori dei due ex comuni di Corigliano e di Rossano.
L’Enel più recentemente ha proposto un protocollo d’intesa tra Enel Produzione s.p.a., Enel Italia s.p.a., Comune di Corigliano Rossano ed OO.SS. in merito allo sviluppo occupazionale riguardante la stessa Centrale.
Una monca e che desta preoccupazione per l’assenza di impegni in ordine all’effettiva riqualificazione dell’area, che dovrebbe essere il tema centrale della questione, traducendosi in sostanza soltanto in termini di impegno da parte dell’Enel di “promozione e salvaguardia dei lavoratori del territorio”, nell’ambito dei lavori di demolizione.
Diversamente, l’Enel, per la presenza di amianto,  sta procedendo alla bonifica dell’area in superficie, ma non sta bonificando il sottosuolo!
Inoltre, l’Enel non intende demolire le due ciminiere e pretende di eliminare solo due dei quattro turbogas esistenti, nella prospettiva di un loro utilizzo nel 2025 per la produzione di gas, sfruttando incentivi statali.
La prospettiva è tutt’altro che rassicurante, con il mantenimento delle due ciminiere, che se per l’Enel rappresentano un simbolo storico della loro presenza in loco, per il territorio costituirà un peso ed un inutile ulteriore , impeditivo della integrale riutilizzazione e riqualificazione dell’area interessata.
Parimenti per la pretesa di mantenere due turbogas, che condizionerebbero il futuro dell’area, senza tra l’altro offrire  una significativa ricaduta occupazionale, ma l’impiego di poche unità lavorative.
La partita, che si sta giocando, merita una maggiore attenzione da parte, innanzitutto, dell’Amministrazione Comunale, dando seguito al proprio programma elettorale, laddove si era impegnata a definire il futuro del sito  entro  il primo anno di governo, attraverso , che puntasse – in assenza di serie prospettive occupazionali – allo smantellamento degli impianti e alla riutilizzazione e riqualificazione dell’area , considerando la centrale enel della nuova città.
Chiediamo,quindi, al sindaco Flavio Stasi di intraprendere quell’azione istituzionale forte  per ottenere il massimo dell’utilità, consegnando alla nuova città un assetto territoriale armonioso, con un diverso riutilizzo e  con un’idea  di riqualificazione dell’area, compatibile ed utile alla nostra economia.
PD Area Rossano

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