Corigliano Rossano. Proposte per la rinascita e contro lo spopolamento dei centri storici

Corigliano Rossano – Il degrado e lo spopolamento del Centro storico di Corigliano-Rossano non saranno evitati con il decentramento di qualche ufficio comunale, peraltro vanificato dalla mancanza dei Municipi quantomeno nelle due realtà territoriali centrali dei rispettivi originari Comuni, bensì da un’azione concertata tra il Comune, il mondo imprenditoriale e quello tecnico-professionale, per promuovere ‘’Comunita’ energetiche rinnovabili”, sulle quali ‘’scommette’’ il Piano nazionale di ripresa resilienza, attraverso il finanziamento di 2,2 miliardi e che la Regione Calabria ne ha fatto oggetto di un’apposita legge approvata nel novembre dello scorso anno. E’ la proposta di ‘’Cambiamo’’ condivisa dal Movimento ‘’Cantiere Italia’’, rappresentati rispettivamente dal coordinatore provinciale, Giovanni Antoniotti e dalla coordinatrice regionale, Serafina Falco.
Ciascuno dei tre soggetti che sono chiamati a concorrere a dare ‘’energia al Centro Storico’’ – sottolineano Antoniotti e Falco – devono fare la loro parte: l’Amministrazione comunale, preliminarmente, dovrà essere disponibile, sulla scia di quanto annunciato dal governo sulle misure di semplificazioni, a rivedere i piani particolareggiati che impongono il divieto di pannelli fotovoltaici sui tetti del Centro Storico, magari aprendo alla possibilità di un impianto solare solo se ‘’integrato architettonicamente’’, ovvero con le “tegole fotovoltaiche’’ che sostituiscono i pannelli e riproducono le tegole con fotovoltaico integrato. Il privato ed il pubblico, insieme con le capacità imprenditoriali e professionali del territorio, la ‘’regia’’ del Comune e nell’ambito delle ‘’Comunità energetiche’’, possono ricorrere all’installazione del fotovoltaico sui tetti, come intervento ‘’trainato’’, cioè abbinato ad opere principali di miglioramento energetico o antisismico dell’immobile, per usufruire del cosiddetto ‘’superbonus-110%’’.
In questo modo, secondo la proposta di ‘’Cambiamo’’ condivisa dal Movimento ‘’Cantiere Italia’’ – si raggiungono due obiettivi per la rinascita del Centro Storico: la fuoriuscita dal degrado e dal decadimento strutturale del patrimonio immobiliare storico, e la ‘’produzione’’ di energia elettrica in funzione non solo dei consumi delle famiglie, ma anche, evidentemente, per le attivita’ produttive presenti o allocabili nel Centro storico.
Parallelamente l’esistenza di una rete a banda larga e ultralarga sul territorio comunale e, dunque, anche nel centro storico, permetterà la valorizzazione, la fruizione in tempo reale, la conservazione e la prevenzione dai danneggiamenti naturali, del patrimonio culturale, un asset per favorire il turismo. La rete permette, in sostanza, la ‘’messa a terra’’ di tutti i servizi connessi previsti, per esempio, dalla Missione 1 del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza con un finanziamento di 1,1 miliardi di euro per la digitalizzazione, accessibilità, abbassamento dell’impatto ambientale dei luoghi della cultura. E così si possono realizzare – argomenta la proposta di ‘’Cambiamo’’ condivisa da ‘’Cantiere Italia’’ – piattaforme e strategie digitali per incrementare, organizzare, integrare e conservare il patrimonio digitale di archivi, biblioteche, musei; offrire a cittadini ed operatori turistici nuove modalità fruizione, migliorare l’offerta dei servizi, sviluppare un’infrastruttura cloud per la gestione delle risorse digitali; eliminare barriere senso-percettive, culturali e cognitive nei musei, complessi monumentali.
In sostanza si tratta di incrementare il livello del sistema culturale del Centro storico, in funzione anche della fruibilità turistica attraverso la modernizzazione delle infrastrutture, materiali ed immateriali. L’energia elettrica da fonte rinnovabile, una rete che permette la connessione a banda larga, costituiscono ‘’tecnologie abilitanti” che aiutano a superare le criticità presenti in altri servizi, primo tra tutti quello dei rifiuti. In un obiettivo di risanamento e di rinascita del Centro storico, bisogna operare affinche’ il cliclo dei rifiuti segua le buone pratiche dell’economia circolare, a partire da una forte ed incisiva raccolta differenziata, per concludersi nell’ambito del territorio individuato dagli strumenti urbanistici come ‘’Centro Storico’’.
La proposta di ‘’Cambiamo’’ fa perno anche su un sistema di incentivi alla residenza ed all’uso degli spazi per fini commerciali e culturali; misure di facilitazione e servizi per gli abitanti del centro storico per attrarre nuovi nuclei familiari, coppie giovani e anziani, con facilitazioni e card per acquisto nei negozi del centro convenzionati, attività di assistenza e servizi, carsharing o bike-sharing, facilitazioni per l’utilizzo dei parcheggi, strutture di servizio e di aiuto per gli anziani in ogni ambito della vita quotidiana, buoni spesa, sconti e servizi per chi decide di vivere in centro storico; agevolare attività quali quelle del commercio di servizio e di nicchia tipico, artistico e tradizionale; ideare un bando pubblico per l’utilizzo di immobili sfitti con particolare attenzione alla riconversione per alcuni fini (culturali di ampio raggio, attività turistiche e dell’accoglienza, attività artigianali, attività legate alla tematica “food – qualità – territorio”, associazionismo per la cooperazione e lo sviluppo, fini educativi e ludici) e diretto in maniera privilegiata a giovani imprenditori, cooperative, associazioni culturali e associazioni locali in genere, fasce deboli, imprenditoria femminile e gruppi di donne, disoccupati; porre la massima attenzione al decoro urbano, alla pulizia, all’illuminazione, alla cartellonistica, all’arredo delle principali piazze funzionali allo svolgimento di attività di socializzazione o di fruizione di eventi culturali ed artistici, altrimenti abbandonate e destinate all’isolamento ed al degrado; redigere o rivedere il Piano dei Rumori per le aree del centro storico che dovrebbe prevedere soglie di volume e individuare fasce orarie, contemperando esigenze diverse per studenti, residenti e operatori commerciali; prevedere mercati di qualità a cadenza fissa, in grado di favorire la frequentazione di cittadini e turisti e porre particolare attenzione ai punti di ristoro e a punti vendita fissi che offrano cibo e prodotti locali e biologici, botteghe artigiane di qualità, ma anche spazi per iniziative culturali (Comunicato stampa).

 

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