Corigliano Rossano. Polo universitario in carcere, presente Fiammetta Borsellino |VIDEO

Dati in crescita in Calabria per formazione della popolazione carceraria. I detenuti guardano con interesse alla formazione e all’istruzione. Il dato è emerso nel corso nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico 2022/23 del polo universitario penitenziario alla presenza di Fiammetta Borsellino, figlia del giudice Paolo.  L’evento si è tenuto nel teatro della casa di reclusione di Rossano. Un richiamo alla figura del magistrato ucciso dalla mafia: «La memoria è strettamente collegata allo studio. La promozione del diritto allo studio è importante perché risponde a quello che era l’ideale di giustizia di mio padre. Era un uomo che non portava avanti il suo lavoro con aridità burocratica, non era un mero applicatore di leggi, ma era convinto che il suo ideale di giustizia si realizzasse attraverso la promozione del cambiamento delle persone e lo stimolo alla partecipazione di tutti colori i quali hanno scelto la via del male ma che sono chiamati a riacquistare la dignità di uomini mediante la rieducazione». Importanti, intanto, si rivelano i dati della Calabria rispetto alla formazione. La regione si distingue in positivo: in Italia su 4500 detenuti in possesso di un diploma, 1400 sono si sono iscritti a corsi universitari.

In questo contesto, la Calabria produce ottimi risultati così come ha confermato Gianfranco De Gesu, direttore generale dei detenuti del ministero della Giustizia. «Il 60% non ha un elevato livello di scolarizzazione, o non ha un titolo di studio o è abbastanza basso (scuola elementare o media). Stiamo promuovendo da anni dei corsi scolastici negli istituti penitenziari e ci stiamo ponendo il problema di come far proseguire gli studi dopo la scuola primaria e secondaria. Negli ultimi anni abbiamo investito 25 milioni di euro per realizzare delle aule multimediali negli istituti. Attualmente si registra un incremento delle iscrizioni ai vari livelli. In Calabria ci sono delle condizioni più favorevoli rispetto ad altre regioni, e vi è anche un impegno speciale da parte sia del provveditorato, sia dei direttori d’istituto ed anche dell’università della Calabria». Tra i presenti, il Prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella che ha sottolineato l’importanza della riabilitazione e il reinserimento dei detenuti della società civile, mentre il procuratore capo del tribunale di Castrovillari Alessandro D’Alessio nel soffermarsi sui principi costituzionali della riabilitazione ha rimarcato la funzione della carcere duro (41 bis) risponde all’esigenza di evitare «che le persone interne al carcere possano continuare, di fronte a forme di criminalità diffusive, a mantenere contatti. In quest’ottica, così come confermato dalla corte costituzionale, è un istituto del tutto legittimo». Nella struttura carceraria di Rossano sono 15 i nuovi iscritti. Con una proiezione in crescita. Vincenzo Scarcello, pro-rettore Unical ha ricordato il momento emozionante di un detenuto che è pervenuto al raggiungimento di una laurea magistrale conferita a un detenuto. Il direttore Maria Luisa Mendicino esprime valutazioni di elogio nei confronti dell’amministrazione penitenziaria calabrese che si è molto «impegnata sul fronte dell’offerta didattica. Un po’ tutti gli istituti si stanno aprendo alle università».

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