Corigliano Rossano. Ombre sui fondi per milioni di euro. Minoranza incalza Stasi

I gruppi di opposizione consiliare

«Anche le dichiarazioni odierne di non ben definite persone, donne e uomini dei Movimenti Corigliano-Rossano Pulita e di Uniti per Stasi Sindaco (quando si lanciano accuse assolutamente infondate si fa bene a mantenere l’anonimato, del resto è di prassi in quegli ambienti politici!), le conserveremo a futura memoria. Perché al consuntivo dell’esperienza amministrativa le porteremo al bilancio politico. Ancora una volta, però, non capiamo il livore, la rabbia, la collera corporea che viene fuori nel replicare ad una nota dell’Opposizione. Perché? La vera e unica vittoria sarà quando un governo della Città capace saprà risolvere i problemi della gente di Corigliano-Rossano: che sono tanti, è vero, ma non impossibili da superare».

 I consiglieri comunali dei gruppi di opposizione Gennaro Scorza (Graziano Sindaco), Costantino Baffa (Lega Salvini), Vincenzo Scarcello, Adele Olivo e Giuseppe Graziano (Il Coraggio di Cambiare l’Italia), tornano a chiedere chiarezza rispetto ad alcune questioni evidenziate dal sindaco Flavio Stasi nel corso dell’ultimo consiglio comunale.

«Quest’ultima uscita sgarbata e fuori luogo, degli Stasi boys, condita da acido fluoroantimonico, proprio non ce l’aspettavamo. E che d’è! Come mai questo nervosismo palpante per poche semplici domande? Che succede? Siamo, forse, già ai ferri corti in una Maggioranza che ormai non sa più cosa fa il sindaco asserragliato nel palazzo e quindi non ha di meglio da fare che scagliarsi contro gli avversari politici? Se colpa abbiamo, a leggere una nota dai toni più nervosi e avvelenati che critici e costruttivi, è quella di aver posto – lo ribadiamo – solo delle domande e di aver richiamato il primo cittadino al dovere e alla responsabilità di amministrare una Città che ormai va a ruota libera.  Nessuno di noi, ci pare, abbia messo in discussione la vostra legittimità a governare la Città. Anzi, abbiamo dato ancora una volta in Consiglio comunale l’onore delle Armi a chi ha vinto e che, però, oggi deve assumersi il coraggio delle scelte. Perché non basta raccogliere i consensi, per poi dire che le cose vanno tutte meravigliosamente bene. Così come non basta portare all’attenzione della Città un programma amministrativo scopiazzato di qua e di là da altri sindaci dell’universo mondo».

«Quale colpa c’è nel sapere che fine abbia fatto il finanziamento regionale di 7 milioni di euro per la riqualificazione della rete idrica. Che colpa c’è nel chiedere che fine abbiano fatto i due milioni e passa di euro che sono nelle casse del Comune per la messa in sicurezza del torrente Acqua del Fico. O ancora sapere dove sono finiti i 7 milioni per le bonifiche delle discariche di Olivellosa e Cotrica ed i 30 milioni per il depuratore consortile. Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale abbiamo solo sentito il sindaco dire di voler fare alcune cose, senza avere la minima cognizione della loro fattibilità. Con quali soldi si vuole attuare il progetto della “città normale” che intende Stasi? È una domanda legittima o rischiamo il reato di apostasia verso l’imperatore?»

«Così come, dato che non ne parla nessuno e tutto appare normale, da una settimana la strada provinciale di Celadi è ufficialmente chiusa al traffico perché i muri di alcuni fabbricati (probabilmente abusivi) si stanno staccando franando lungo la carreggiata. Cosa aspetta il sindaco a bonificare l’area e a riaprire il transito lungo un’arteria che è essenziale per i collegamenti con il Liceo classico “San Nilo” e con alcuni uffici comunali che operano nel centro storico di Rossano? Lo possiamo dire questo oppure rischiamo di essere tacciati come eretici o, ancora peggio, come quelli che hanno perso e quindi non posso parlare!»

«Un consiglio amichevole e spassionato: ritornate sulla terra e soprattutto riappropriatevi della giusta sobrietà, necessaria a governare questa Città che non chiede altro di riavere la dignità perduta. E ricordate che in una città normale ogni cittadino ha eguali diritti di opinione e pensiero. E tutto questo si chiama democrazia, partecipazione, ma soprattutto, si chiama liberta!» (comunicato)

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