Denunciata l’improvvisazione con cui sono state operate alcune scelte
Una situazione frutto di «scelte frettolose e improvvisate di 6 mesi fa, fra l’altro mai condivise, ora non più tollerabili e proponibili. Ho cercato in più occasioni – continua il dott. Straface – incontri per cercare soluzioni con percorsi differenziati in base alla tipologia di pazienti (covid, sospetto covid, no-covid) ma non ho trovato corrispondenza fra gli operatori della Gestione del rischio clinico, che hanno svolto le seguenti attività senza verificare la fattibilità sul campo, definendo flussi differenziati per pazienti, operatori, materiali puliti e sporchi, anche tramite sopralluoghi». L’invito è a rimuovere le criticità. «La validazione del percorso interno validato dalla Direzione medica dello Spoke espone a Sue esclusive responsabilità per i rischi per gli operatori e pazienti, atteso, fra l’altro, che addirittura nello stabilimento di Corigliano non esiste un percorso interno controllato, vigilato e dedicato per eventuali patologie contagiose e/o diffusive. Le recenti esperienze con presenza di pazienti covid positivi a Corigliano – conclude il direttore del DEA – ha determinato pericolose ed incresciose situazioni di pericolo». (lacnews24.it)