Corigliano Rossano. Lettera al Sindaco, sulla barbarie dell’elenco diffuso

Il Tribunale di Castrovillari

Caro Sindaco, le scrivo all’indomani della notizia a dir poco sconvolgente della divulgazione dell’elenco delle persone della nostra città che si trovano in stato di quarantena. Un episodio sconcertante, che spero si risolva con l’individuazione del responsabile. La cosa che mi preme sottolineare però è ciò che ha scatenato questo gesto. Vede signor Sindaco, sono sempre stato orgoglioso della mia città e lo sarò sempre, ma non lo sono mai stato dei nostri cittadini. Ho votato si alla fusione sperando che qualcosa dal punto di vista della mentalità cambiasse, ma al contrario da questo punto di vista abbiamo fatto un passo indietro. Se prima “ci facevamo” solo gli affari dei nostri paesani, ora abbiamo allargato il campo d’azione. Quest’ultima settimana credo abbia detto molto sul guaio in cui si è cacciato quando ha deciso di candidarsi per governare questa pseudo città, perché di città potrà avere solo il nome, ma per il resto ci possiamo paragonare a un piccolo borgo medioevale. Ho letto e visto cose assurde, e penso che nonostante molti pensano che questo virus ci migliorerà perché ci dovrebbe far capire i valori della vita, al contrario ci ha resi più cattivi, più vigliacchi, più impiccioni. Con tutte le attività sportive ferme, lo sport nazionale della nostra città, anzi no, del nostro paesello, è diventata la caccia all’untore, al contagiato, all’appestato. “Eccolo il cornuto figlio di pu..na” il commento in un video dove la nostra eroina riprendeva una persona che stava lottando tra la vita e la morte. La chicca però è arrivata da una “signora” quando lei annunciò il caso dei due concittadini che “hanno avuto contatti fuori dalla Calabria e che sono già in quarantena domiciliare”. Da qui la nostra eroina ci ha estrapolato che erano persone provenienti dalla Lombardia (tutte affermazioni), che fregandosene del senso civico avevano scorazzato per la città (pardon il paesello), e che lei li aveva messi in quarantena il giorno dell’annuncio. Poi cosa e chi si nasconde dietro al “abbiamo il diritto di sapere”….. Diritto? Perché? Forse che chi magari è stato in contatto con potenziali contagiati non viene avvisato? Quindi che diritto hanno? Il diritto di sapere per spettegolare? Ma questi sono solo alcuni dei tantissimi commenti che neanche le peggiori comare avrebbero fatto. Ora questo grave, gravissimo episodio della diffusione di un  elenco che riporta nome cognome, indirizzo età e motivazione della quarantena. Atto di una gravità inaudita, tenuto conto che ci sono anche dei minorenni. E per non smentirci, pare che l’elenco sia già sui telefonini della maggior parte dei coriglianorossanesi. Certo chi ha divulgato l’elenco è un vero e proprio criminale, ma chi lo sta divulgando è comunque complice, perché adesso si è scatenata la gara a chi ce l’ha per primo e deve vantarsi con gli amici. Ecco questi sono i suoi concittadini. Il tutto, senza pensare al dramma che stanno vivendo queste persone perché di come stanno non gliene frega a nessuno, l’importante è sapere chi sono per poter sparlare. Sono un papà incazzato perché i miei figli sono in quell’elenco e spero che si faccia luce al più presto e i responsabili vengano individuati.

Lettera firmata

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