Si tratta di una ipotesi di infanticidio venuta alla luce nell’ambito dell’inchiesta “Medical market” finita agli onori della cronaca nazionale. La difesa (gli avvocati Antonio Pucci, Andrea Salcina, Mario Elmo ed Alfonso Sapia) nel corso del processo ha tentato la carta dell’infondatezza delle accuse sostenendo la tesi dell’aborto, supportato dalle risultanze peritali secondo cui il feto pare fosse giunto al pronto soccorso privo di vita. Altri rilievi sono stati mossi rispetto all’incidente stradale. Secondo l’accusa l’obiettivo degli incriminati sarebbe stato quello di incassare e dividersi il risarcimento d’una polizza assicurativa automobilistica per responsabilità civile, arrivando a simulare che a causare l’aborto di Stefania Russo fosse stato un sinistro stradale. 90 giorni di attesa per il deposito delle motivazioni. Si preannunzia una battaglia in punta di diritto tra accusa e difesa in sede di Corte d’Appello.