Corigliano Rossano, fusione solo istituzionale. Partiti fermi. Stasi-Malavolta si tratta

Malavolta e Stasi

Corigliano Rossano – Prove tecniche di fusione politica. Dal primo aprile scorso è partita quella istituzionale tra i due comuni di Corigliano e di Rossano con la nomina del commissario prefettizio Domenico Bagnato. Le procedure sono state avviate, le pratiche sono in corso di svolgimento, finanche le udienze giudiziarie stanno subendo rinvii a causa della nuova denominazione giuridica dell’ente ragion per cui i giudici procedono con la riassunzione dei procedimenti. Tutto va avanti dunque secondo copione. Non si è messa in moto invece la macchina politica, in particolare quella partitocratica: bocce ferme nei partiti tradizionali ma anche in parte nel movimentismo civico. A parte l’ex consigliere regionale Giuseppe Graziano che ha nel tempo consolidato determinati rapporti, l’ex consigliere regionale Giuseppe Caputo che pare stia muovendo i primi passi, poco o nulla si muove. Fdi-An di Ernesto Rapani e Giovanni Dima potrebbe avere terreno facile in tal senso , non è partita però una politica di consolidamento dei rapporti tra le classi dirigenti delle due città. Nel Pd si pensa alle assemblee di partito, mentre in Forza Italia qualcosa si muove in termini di coesione, ma sono solo rapporti d’iniziazione. Un lavoro interessante, nell’area civica, è stato avviato tra i componenti di Corigliano Rossano Pulita rappresentata da Flavio Stasi e il
Movimento Corigliano Rossano Domani di Claudio Malavolta. Tra le due aree pare si sia avviato un importante dialogo in vista delle elezioni del 2019. Per il resto tutto tace. Eppure il lavoro da affrontare è enorme in chiave progettuale. C’è una nuova città da disegnare e i tempi non sono così lunghi, a meno che, come di solito avviene, non si dà spazio all’improvvisazione. Da chiarire infine il
ruolo che vorrà avere in prospettiva tutto
quel movimentismo civico pro fusione che si è battuto negli anni e durante la fase referendaria.

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