Corigliano-Rossano. Flavio Stasi: Questo è il momento del rilancio

Flavio Stasi

CORIGLIANO – ROSSANO – “La città sospira prima di una difficile ripartenza”: questa è l’espressione che ho utilizzato nel saluto della città al nuovo vescovo, ed è un’espressione che ritengo rappresenti emblematicamente la fase che sta attraversando il pianeta, il Paese ed anche il nostro territorio.

È un momento difficile, delicato, ma anche importantissimo e colmo di opportunità, nel quale – pur sempre con un occhio vigile sull’andamento della pandemia – possiamo e dobbiamo ritornare a programmare l’organizzazione cittadina e pianificare le iniziative di sviluppo del nostro territorio per i prossimi 50 anni.

Abbiamo in piedi percorsi inediti, alcuni dei quali vengono da lontano, altri partiti su impulso dell’amministrazione in carica:

– I lavori per l’ospedale della Sibaritide vanno avanti spediti dopo decenni di fantomatiche “prime pietre”

– Procede la progettazione delle opere per il rilancio turistico del porto di Schiavonea, con la banchina crocieristica ad un passo dalla formulazione definitiva

– Il sistema di depurazione è oggetto di un progetto di rilevanza nazionale, con un investimento di 36 milioni di euro con i quali si completerà la rete fognaria e si potenzieranno gli impianti

– Abbiamo firmato finalmente la convenzione per l’ingegnerizzazione delle reti idriche, che prevedono a Corigliano-Rossano un investimento di sei milioni di euro

– Siamo al centro di un progetto in fase di discussione, il più avanzato al momento, di realizzazione di una strada a 4 corsie che dovrebbe unire il terzo megalotto della Strada statale 106 alla nostra città

– È ripresa velocemente la discussione con Enel per stabilire il futuro della centrale, col presupposto che una parte dell’area dovrà certamente essere messa a disposizione per la realizzazione del lungomare unico e potrei andare avanti a lungo.

Progetti che, nonostante i rallentamenti significativi causati in tutti settori dalla pandemia, negli ultimi due anni hanno fatto oggettivamente passi da gigante.

Questa è la fase in cui tutta la pubblica amministrazione, soprattutto al Mezzogiorno, si sta attrezzando per dare indirizzi e progettualità da inserire nelle opere finanziate dal PNRR. Un’occasione che il nostro territorio non può perdere. Su tutti questi temi, ora che l’allentamento della morsa pandemica lo consente, è necessario ed utile il confronto aperto in città, valorizzando tutte le competenze che abbiamo.

Sono in atto i processi di organizzazione comunale e di realizzazione dell’impalcatura amministrativa della città, anche questi resi difficoltosi dal distanziamento sociale ma sui quali è il momento di accelerare, a partire dallo Statuto.

Da questo punto di vista è stata al centro del dibattito pubblico e, nella commissione competente, la questione del decentramento. Ho letto spesso deliri sul fatto che l’Amministrazione non vorrebbe i municipi: anche in questo caso, si lavora di fantasia. Si è partiti da posizioni diverse. Chi ha l’onore e l’onere di governare in questa prima sindacatura, conosce la difficoltà di amministrare una città giovane, complessa, che ancora deve amalgamarsi e rendersi conto delle proprie infinite potenzialità: sarebbe nefasto complicare ulteriormente il compito delle prossime amministrazioni moltiplicando i centri decisionali con 5, 6 o 7 mini-comuni dentro il comune. Del resto, dappertutto, anche in città di medie dimensioni, molto più grandi della nostra, l’esperienza dei municipi tradizionali è oggetto di radicali riforme. Vanno riviste strutture e funzioni. Abbiamo proposto il decentramento attraverso centri di prossimità istituzionali ed amministrativi, luoghi che, da Cantinella ad Amica-Toscano, passando per Schiavonea, creeranno servizi. Una parte del Consiglio Comunale ha posto come condizione imprescindibile l’elettività dei rappresentanti, e su questo tema io sono fortemente convinto che non esistano schieramenti, pertanto ho incontrato ogni gruppo proponendogli di addivenire ad una mediazione, che in una prima bozza prevederebbe l’elezione di due rappresentanti, un uomo ed una donna, per ogni futuro municipio. Ci si può sottrarre ad un confronto su questo? Io credo di no, eppure, e lo dico con amarezza, lo si sta facendo. Credo questo sia il momento di pensare più alla città e meno alle elezioni!

Non solo dobbiamo accelerare sullo Statuto, ma anche sul nuovo Gonfalone, per il quale partirà presto un concorso di idee nella città, e su tutta la struttura amministrativa della città:

– Abbiamo già fatto una grande operazione di unificazione (sempre al ribasso) del sistema fiscale che andrà avanti prossimamente con l’imposta di soggiorno

– Stiamo per presentare il nuovo progetto unico di gestione dei rifiuti, che toglierà i cassonetti tradizionali quasi in tutto il territorio

– È da poco finito il censimento generale degli edifici dei centri storici, che ci consentirà di avviare altri progetti di valorizzazione

– Abbiamo già approvato ed è in corso la riorganizzazione ed unificazione degli uffici e dei servizi, sia interni che esterni, rallentata solo dalla carenza di personale.

Non solo. Stiamo lanciando dei segnali chiari alla comunità: dalla profonda rivisitazione di alcuni servizi (si pensi ai cimiteri) alla messa a bando (dopo anni) di lotti demaniali ed altri servizi.

Questo è il momento di accelerare ed ora, che stiamo superando progressivamente (e speriamo definitivamente), i limiti del distanziamento sociale pandemico, è il momento di confrontarsi, migliorare e realizzare ogni proposta. Chi ama la nostra città, chi ama la nostra terra, chi ha argomenti e voglia di confrontarsi, si metta all’opera costruttivamente e troverà le porte aperte: questo è il momento di ripartire.

IL SINDACO

FLAVIO STASI

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