Corigliano Rossano. FDI: Chiederemo conto a Stasi di tutte le bugie che propina alla città

CORIGLIANO ROSSANO • Dopo una fase di analisi dei problemi e dei bisogni della città di Corigliano Rossano, Fratelli d’Italia ha tirato le somme nel corso di un incontro nel quale si sono gettate le basi per il proseguo dell’azione politica del partito.

Il partito oggi è più che mai unito e unico su tutto il territorio comunale, con due punti incontro ed un coordinamento, al momento composto da Piero Gallina e Osvaldo Romanelli. Tra i tanti punti in discussione, il fulcro del dibattito è stato la fusione, processo sociale rivoluzionario che l’amministrazione comunale in carica, da sempre contraria, sta tentando in tutti i modi di boicottare, sminuire, azzerare, disgregando e ragionando a due teste. Flavio Stasi è oggi il massimo responsabile di tutti i problemi che attanagliano la città e gravano sui cittadini.

Questa amministrazione comunale non è stata in grado di redigere lo statuto comunale a distanza di oltre trenta mesi dall’insediamento, benché la legge di istituzione del nuovo comune lo preveda nei primi sei. Si potrebbe dedurre che Stasi e i suoi non sono ligi alle regole nel mare magnum in cui sguazza il governo della città.

Al sindaco chiederemo conto dello scippo di Insiti, del perché non ha ancora individuato l’area baricentrica dove realizzare la cittadella amministrativa, anche questa prevista per legge.

Di tutto questo ne hanno parlato tesserati, simpatizzanti, dirigenti della citta, alla presenza di Ernesto Rapani, componente dell’esecutivo nazionale e dirigente di riferimento del territorio.

L’incontro è servito anche per organizzare un prossimo evento pubblico sulla fusione, per provare a stimolare il dibattito, formare le coscienze e individuare un percorso sano, malgrado le incapacità evidenti degli amministratori.

Chiederemo a Stasi dove sono finite le sue soluzioni ai tanti problemi blaterate dai palchi in campagna elettorale che nessuno ha visto.

A tre anni dal suo insediamento, Stasi come ha tamponato la crisi idrica (siamo alle porte di un’altra estate che si prevede a secco)? E la crisi rifiuti da ambientalista convinto poi assuefatto al potere? Gli chiederemo conto e lo inviteremo ad argomentare, poiché da populista è bravo solo a nascondersi dietro l’attacco personale verso tutti quelli che lo hanno preceduto, come se lui fosse l’unico puro (ne dubitiamo fortemente) al cospetto di un passato, vecchio e marcio. Malgrado ciò se solo avesse partecipato al grande laboratorio politico del passato, oggi avrebbe le basi per essere un buon amministratore.

Gli chiederemo conto di tutti quegli argomenti che il sindaco ha utilizzato per buttare fumo negli occhi alla città piena di speranza e gli ricorderemo le pagliacciate sul tribunale, alla stazione ferroviaria, a Bucita, usate per ingannare la popolazione durante il suo decennale percorso di preparazione alla sindacatura.

Alla vigilia delle elezioni a presidente della Provincia di Cosenza, infine, lo invitiamo a farsi da parte per evitare che i cittadini siano costretti a pagare per i suoi errori e la sua smania di potere. Sarebbe meglio chiedere scusa a tutti e determinarsi di conseguenza per evitare il rischio di esportare altrove il fallimentare “modello Stasi”

comunicato stampa

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