Corigliano Rossano. Criminalità, Graziano: Il sindaco convochi tavolo sicurezza

CORIGLIANO-ROSSANO – «Escalation criminale a Corigliano-Rossano, urge la richiesta di convocazione del tavolo provinciale per la Sicurezza. Lo avevamo chiesto già all’indomani del duplice omicidio di Apollinara e la nostra istanza è caduta nel vuoto. La presenza dello Stato non si lamenta, si chiede. Anzi, si pretende. E ci dispiace dover chiamare ai suoi doveri – per l’ennesima volta – il sindaco della Città dal momento che ha perso un’altra buona occasione per far valere il suo ruolo istituzionale. Da parte sua, continuiamo a leggere solo fiumi di parole che brontolano lo scippo di diritti e servizi, di cui siamo consapevoli da anni, ma che ora, forti dell’autorevolezza garantita dalla terza città della Calabria, dovrebbero essere rivendicati e non solo lamentati. Stasi si ricordi che non è più il capopopolo della protesta. Ora è il sindaco di questa grande realtà calabrese: deve governarla, se ne è capace, deve assumersi le proprie responsabilità, se ne è in grado. Al momento sembra un marziano».

È quanto dichiarano i consiglieri comunali di opposizione dei gruppi Graziano sindaco, Gennaro Scorza; Lega Salvini, Costantino Baffa e de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Vincenzo Scarcello e Adele Olivo.

«Da mesi nella nostra città – dicono – si sta materializzando lo spettro di una nuova guerra di ‘ndragheta che non può lasciare assolutamente indifferenti le istituzioni civiche. Ed è preoccupante quando la stampa, soprattutto quella che non ha mai nascosto vicinanza e simpatie verso l’Amministrazione comunale, pone in evidenza alcuni paradossi e mette a nudo la realtà imbarazzante di un sindaco che sembra essere avulso dalla realtà che lo circonda».

«E ancora più imbarazzante – precisano i consiglieri di Opposizione – è la “reazione” avuta dal primo cittadino quando, (“solo”) a cinque giorni dal tentato omicidio consumatosi nel centro storico di Corigliano e poche ore dopo la pubblicazione di un articolo apparso sulla testata altrepagine.it, dal titolo emblematico La ‘ndrangheta in strada con la “38” e noi con Ovadia nel salotto, se ne esce con una nota stampa che sembrava essere stata scritta ai tempi in cui il rivoluzionario Stasi, oggi sindaco di Corigliano-Rossano, davanti alle pensiline dell’università della Calabria distribuiva il giornalino di Lotta Comunista. Una nota dal vuoto assoluto dove, a parte prendersela con l’universo mondo dello Stato che ci ha tolto il Tribunale e che non potenzia i presidi delle forze dell’ordine sul territorio, non traccia alcuna strategia, non chiede nessunissimo provvedimento e soprattutto non pretende, come primo ed indispensabile atto per l’interlocuzione con il Governo, la convocazione del tavolo per la sicurezza pubblica. Ma Stasi lo ha capito, o no, che da nove mesi è il primo cittadino della terza città della Calabria? Lo ha capito, o no, che oggi lo Stato è lui? Si è reso conto che il ruolo di amministratore non è quello del contestatore? Corigliano-Rossano è in ginocchio, sotto tutti i punti di vista. Una babele enorme che è guidata da un gruppo di persone che non sa cosa fare. Proprio come marziani scesi in terra» (Comunicato stampa).

 

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