Corigliano Rossano, creare un’unione culturale e politica delle due comunità

fusione
Corigliano
Amerigo Minnicelli

Carissimi Presidenti e corrispondenti,

la pausa di riflessione necessaria a cavallo del 31 marzo 2018 dopo l’estinzione dei Comuni di Corigliano Calabro e Rossano e la nascita del Comune unico Corigliano-Rossano, è stata interrotta solo dalla formazione del dossier sul fattaccio “Centro Sportivo Insiti” che, a quanto pare, ha già sortito una ferma reazione dei Commissari e in positivo dalla bella “lenzuolata” dei giovani al Patire. Quindi il terzo plenilunio ha portato – com’è tradizione della Cristianità Cattolica Romana – la Pasqua della Resurrezione e a breve sorgerà la quarta luna dell’anno, quella di maggio. Con questi buoni auspici la triade Commissariale è ormai al completo con il Prefetto Domenico BAGNATO, l’Avv. Emanuela GRECO (sub-commissario) e il Dr. Domenico GIORDANO (sub-commissario) che salutiamo ed ai quali rivolgiamo il nostro benvenuto.

La Fusione è all’esordio e occorre avviare un non facile lavoro di costruzione di un’unione culturale e politica effettiva delle Comunità, da programmare ed elaborare in più fasi esecutive condivise e policentriche partendo dai Laboratori Territoriali che si formeranno e non solo. Nessuno può avere l’esclusiva di questo complesso processo. Lo dicemmo a qualcuno a giusta ragione … ricevendo scomposte reazioni che si sono tutte infrante sugli scogli della pubblica opinione. I Laboratori avranno la finalità precipua di unire quanto di meglio già c’è sul nostro Territorio ed allo stesso tempo di rivolgere costantemente lo sguardo alla più Vasta Area che ci circonda.

SANITÀ – GIUSTIZIA E ORDINE PUBBLICO – RIVALORIZZAZIONE TERRITORIALE E INFRASTRUTTURALE – RAPPORTO TRA CITTADINO E POTESTÀ CIVICA – TEMI GENERAZIONALI DALLA COSTA ALLA PIANURA ERSO DALLA COLLINA VERSO LA MONTAGNA – CONSERVAZIONE DELLE RISORSE, BACINI IDRICI E TERRITORIALI.

Questi ed altri i temi proposti che sono da coltivare e sviluppare recependo i suggerimenti di tutti, quindi in un dialogo continuo e concreto con le Istituzioni e ideale con le generazioni passate, da temporanei usufruttuari di questi luoghi quali siamo. Per questo dobbiamo capire che è maturo, specie per noi del Sud, l’avvento di un Nuovo Umanesimo di cui noi “corissanesi” siamo fulgido esempio quanto ad altruismo, a capacità di sintesi, a spirito unitario e non preclusivo, in una parola, ad umanità. Su tali presupposti abbiamo concluso un primo lavoro destinato a generarne in futuro molti altri. Il grande Leonardo, i suoi committenti ma anche i suoi allievi ebbero la fortuna di poggiare il loro sguardo sulla nascita di autentici capolavori tuttavia erano coscienti che quelle Opere erano destinate ai posteri per l’ispirazione religiosa, le nuove idee, l’arte, l’etica, il costume, la filosofia e la politica. Difatti questo è il destino di tutti i grandi progetti volti al miglioramento dell’umana famiglia.

Un Umanesimo che nelle nostre terre “depresse”, abbandonate, derelitte … troverà la sua ragione di sviluppo laddove siano utilizzate al meglio le risorse che ci sono e quelle che ci saranno offerte, divenendo così un messaggio di novità e ingegno lanciato all’intero nostro Mezzogiorno, al di là delle differenti collocazioni organizzative, politiche, religiose e contro tutte le mafie ovunque alberghino.

Noi tutto ciò lo vogliamo fare, lo possiamo fare, lo dobbiamo fare.

(fonte: comunicato stampa)

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