Corigliano Rossano, Covid: sindaco sott’accusa, la minoranza incalza 

Mentre il sindaco è in collegamento telematico con i colleghi delle città capoluogo calabresi al fine di pervenire a una soluzione univoca circa la situazione delle scuole, dai banchi dell’opposizione piovono accuse su più fronti.

Le forze di opposizione

Il capogruppo di Civico e Popolare Gino Promenzio chiede al primo cittadino di convocare nell’immediato un comitato di esperti di scuola, infanzia e adolescenza, covid e medicina pediatrica, per un confronto di responsabilità sull’argomento. Di tenore diverso è la dura presa di posizione delle altre forze di opposizione presenti in consiglio comunale  (Vincenzo SCARCELLO – Capogruppo UDC- Gennaro SCORZA UDC – Adele OLIVO – CCI – Francesco MADEO in AZIONE- Raffaele VULCANO -Avanguardia Libera) che si soffermano sulla questione di totale emergenza che vive l’ospedale spoke di Corigliano Rossano:«Non è più pensabile continuare a mantenere un ospedale misto nel quale si confondono in modo pericolosamente promiscuo malati covid con degenti ordinari. L’esperimento di Stasi di creare un Polo Covid nel “Giannettasio” è miseramente fallito. E i numeri di questa disfatta sono sotto gli occhi di tutti e si palesano negli atteggiamenti dello stesso primo cittadino. Pur non avendo mai alzato le barricate contro l’idea di un centro per curare i pazienti affetti da Sars-Cov-2 nei nostri ospedali, eravamo stati chiarissimi sul fatto che bisognava assicurare massima sicurezza ai cittadini e agli operatori sanitari. Così non è stato. L’obiettivo, evidentemente, era solo quello di aprire un reparto. Nulla più».

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