Quello che è mancato, ma è cosa nota da anni, è il sistema di risposta emergenziale, che rimane assolutamente insufficiente a garantire le necessità della cittadinanza in casi del genere. Le autobotti non bastano, per quanto ci dicono essere state potenziate, e c’è gente che aspetta fino a 24/30 ore prima di ricevere risposta alla propria richiesta di fornitura idrica. E questo non è accettabile in quella che ormai dovrebbe essere diventata la terza città della Calabria. Invitiamo ancora una volta il Comune a dotarsi di un sistema di intervento capace di fronteggiare l’emergenza idrica. Abbiamo raddoppiato la città, abbiamo dunque l’obbligo di raddoppiare gli strumenti a disposizione dei cittadini. Che, per inciso, paghiamo puntualmente nella bolletta. Nel contempo continuiamo a sollecitare il censimento idrico, utile a colpire gli sprechi e le utenze abusive, e un consiglio comunale aperto e partecipato sul tema dell’acqua pubblica.
Abbiamo chiesto alla Commissione Statuto, e speriamo di essere ascoltati, di riconoscere nel nuovo Statuto Comunale il diritto all’acqua pubblica come fondante della nuova città di Corigliano-Rossano. Solo iniziando a trattarlo come un diritto e non come un profitto riusciremo probabilmente a evitare disagi come quelli che ormai da decenni gravano sui cittadini (Comunicato stampa).