Corigliano Rossano. Centrale a biomasse, “Il commissario fermi tutto”

nuovo ospedale

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Corigliano Rossano – La realizzazione di una centrale a biomasse in contrada Sant’Irene introduce un tema importante circa la realizzazione del nuovo ospedale della Sibaritide in un contesto urbano in cui è consolidata un’area di sviluppo industriale. La questione è stata rilanciata nelle ultime ore dai social, ripresa dalla nostra testata e ancor prima nei mesi scorsi sollevata dall’ex consigliere comunale Flavio Stasi. Sul punto interviene Alfonso Rago, delegato del movimento “Noi Corigliano Rossano”.

“Siamo immersi nella Calabria delle contraddizioni. Non ci sono altri modi per definire ciò che sta accadendo nella zona di Insiti, il luogo scelto dalla Regione Calabria, come luogo prefissato per la costruzione del mega Ospedale della Sibaritide.

DOVE E QUANDO NASCE L’IDEA DELL’OSPEDALE DELLA SIBARITIDE
Fu la conferenza dei Sindaci della Sibaritide a decidere nel lontano 2006 la necessaria costruzione del nuovo e grande Ospedale tra Corigliano e Rossano, nel fazzoletto di terra chiamato C/da Insiti. Dopo 12 anni si vedono realizzate solo mura di cinta. Tra l’altro, dopo l’avvenuta fusione delle Città di Corigliano e di Rossano, si è deciso di fare nascere in questo luogo, anche tutti gli uffici predisposti alla realizzazione effettiva della stessa città con le sue strutture, ed i suoi uffici. Il grave rischio di vedere realizzata una centrale a biomasse proprio accanto al futuro Nuovo Ospedale: una follia possibile solo in Calabria.

Ebbene, perché dico che la nostra regione e la regione delle contraddizioni? Perché dopo aver fatto tutto questo, dopo aver speso tanti soldi, ora, piuttosto che valorizzare un bene primario per i Cittadini come lo è un nuovo e moderno ospedale, si sta pensando di voler costruire una centrale a biomassa nella zona chiamata S. Irene, distante poche centinaia di metri dalla zona nella quale dovrebbe essere costruito l’Ospedale e cioè, da C/da Insiti.

UN ECOMOSTRO INQUINANTE ACCANTO AL NUOVO OSPEDALE
Si, avete capito bene: nella stessa zona dove dovrebbe nascere l’Ospedale della piana di Sibari. Proprio nel luogo predisposto alla salute, al benessere e alla cura dell’individuo, vogliono costruire una centrale a Biomassa, inquinante ed in contrasto con ogni logica.

IL MOVIMENTO NOI: MA LA REGIONE HA DAVVERO UN PRESIDENTE?
Il Movimento NOI si chiede: ma alla regione chi decide realmente? C’è davvero un Presidente? Ci sono Direzioni Generali, Assessorati? E ci sono anche Consiglieri? Possibile che una parte politica decida per la costruzione di un Ospedale, ed un’altra per la costruzione di una centrale inquinante? Il problema è grave! Il Movimento NOI, intanto, chiede all’attuale Commissario Prefettizio di non firmare nessun documento, di evitare di prendere decisioni e, anzi, di bloccare completamente questo iter procedurale, in quanto è decisione grave ed importante che spetta alla nuova classe dirigente della nascente Città. Ci teniamo a comunicare al Commissario Prefettizio che a nostro parere esista un serio pericolo per l’intero territorio e di ciò, stiamo investendo il Governo ed i competenti Ministeri.

Alla nuova classe dirigente, che sarà democraticamente votata, spetterà il gravoso compito di ridisegnare l’assetto urbanistico e le strategie di sviluppo della nuova Città di Corigliano Rossano, perché si evitino questa gravi dicotomie. L’area industriale di S. Irene deve essere necessariamente rivisitata e ridefinita proprio in considerazione della vicinanza con il sito strategico di C.da Insiti in via di riqualificazione ed escludere, da questa, insediamenti di impianti ormai non più compatibili con il nuovo assetto del territorio. Non bisogna inoltre dimenticare, che la zona è interamente circondata da alberi da frutta, da agrumeti, da alberi di ulivi secolari, un territorio predisposto da sempre a vocazione nel settore dell’industria agroalimentare e turistica.

Il movimento NOI; ci tiene a ribadire, che compete alla politica, della nuova Città, e solo a questa, tracciare le linee guida del futuro assetto urbanistico del territorio.

NESSUN COLPO DI MANO Non sono consentiti colpi di mano che rischiano di pregiudicare, ancora una volta, come successo in passato, percorsi di sviluppo incompatibili con l’ambiente e la vocazione del territorio. Oggi più che mai siamo consapevoli che lo sviluppo di un’area passa attraverso la salvaguardia ambientale. Per questo motivo, abbiamo il dovere di voltare pagina ed evitare gli errori commessi in passato, con l’attivazione di politiche paradossali che hanno umiliato questa bella terra.

UN NEFASTO PROGETTO DA FERMARE A TUTTI I COSTI Non è più tollerabile che in questo martoriato territorio si continui ad immaginare di realizzare solo ed esclusivamente impianti di questa natura, senza alcun reale sviluppo economico, culturale e sociale e che pregiudicano la salute dei cittadini. Nell’ipotesi sciagurata di realizzazione di questo nefasto progetto ci sarà anche la beffa che nessun ritorno è previsto per il Comune, in quanto sarà solo la Regione Calabria, oltre ai privati, a beneficiare dei rilevanti contributi economici.

MOVIMENTO NOI AL COMMISSARIO PREFETTIZIO: FERMI TUTTO Esortiamo, pertanto, il Commissario ad evitare di sottoscrivere la convenzione per la realizzazione di questo ennesimo mostro inquinante ma demandare tutte le decisioni importante, come questa alla futura classe politica della nuova Città Tra l’altro, dobbiamo anche dire, che sempre in quella zona, bisogna già bonificare una intera area industriale di ben 70.0 ettari, della ex centrale Enel, oramai in disuso. Quindi, inutile aggiungere altri elementi inquinanti”.

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