Corigliano Rossano, avvelenatori seriali di cani: presentato un esposto in Procura

Avvelenatori seriali di cani nella zona di Fabrizio Grande, area baricentrica tra le due ex città di Corigliano e di Rossano. Due gli animali uccisi con metodi diversi: uno trovato impiccato, l’altro ha ingerito una sostanza velenosa. Nelle ultime ore il movimento nazionale Stop Animal Crimes Italia ha depositato una querela nei confronti di un soggetto che nella zona di Fabrizio Grande sta assumendo le sembianze di un avvelenatore seriale di cani.

Ipotesi ritorsive dei confronti di una famiglia

«L’ultimo episodio ha visto vittima il cane di una famiglia del posto, ritrovato agonizzante nel cortile della propria abitazione. Immenso il dolore provocato dal veleno utilizzato, tanto da provocare gli spasmi dell’animale tracce nere sul pavimento». La famiglia che ha rinvenuto gli animali si è rivolta al movimento raccontando non solo fatti e circostanze ma avrebbe anche fornito indicazioni circa un sospetto verso una persona ben precisa. «Sarà una coincidenza ma era di loro proprietà anche il cane rinvenuto appeso al cancello di una proprietà vicino all’abitazione della famiglia e il cui proprietario dichiarava alla stampa di essere vittima di chissà quale intimidazione». L’ipotesi di reato prospettata è quella di uccisione di animali. Si chiede all’autorità giudiziaria di avviare delle indagini al fine di individuare il o i responsabili di tali avvelenamenti, «che noi crediamo essere provocati da alcune persone che hanno con la famiglia contenziosi di varia natura. Chiunque sia l’autore del grave gesto, che speriamo venga individuato e punito, certamente è un vigliacco poiché scaricare le proprie frustrazioni e questioni interpersonali su animali indifesi è il raggiungimento della bassezza umana più umiliante».

Chiesti al Comune maggiori controlli, e alla Magistratura il dissequestro del canile

Nel documento il movimento nel chiedere al Comune di Corigliano Rossano «azioni rigorose, repressive e preventive, verso la piaga del randagismo e delle numerose situazioni di maltrattamento» si rivolge all’autorità giudiziaria affinché si pervenga in tempi brevissimi al dissequestro del canile municipale da anni sotto sequestro. «La nuova Ordinanza ministeriale n. 196 del 2019 relativa al divieto e detenzione di utilizzo di esche e bocconi avvelenati, ricorda che disseminazione incontrollata di esche e sostanze tossiche è un fenomeno pericoloso utilizzato, soprattutto in alcune aree del Paese, come strumento doloso per eliminare animali randagi. Un’abitudine che rappresenta un grave problema di sanità e incolumità pubblica in quanto, oltre ad essere un rischio per gli animali domestici, costituisce un serio pericolo per l’ambiente e soprattutto per gli esseri umani, in particolare per i bambini. Recepisce, altresì, nuove procedure informatizzate di comunicazione alle autorità competenti delle segnalazioni e dei dati necessari al monitoraggio del fenomeno offrendo anche ai cittadini e all’autorità giudiziaria la possibilità di disporre di un quadro completo del fenomeno». (fonte lacnews24.it)

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