Corigliano Rossano. Attacchi a Stasi: Dopo un anno, tutto come prima

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“Non ci si può rifugiare dietro i due mesi di forzato lockdown causa pandemia, un dramma che ha certamente sconvolto tutte le nostre esistenze personali e familiari e messo in ginocchio numerose attività commerciali e produttive; un dramma che, tuttavia, ha interessato tutti i comuni, e non solo quello di Corigliano Rossano, e che purtroppo non è ancora finito. Il problema sta a monte: dopo un anno di Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Flavio Stasi nulla è cambiato sul territorio comunale, tutto è rimasto come e peggio di prima”.

È forte e chiara la presa di posizione sull’attuale fase amministrativa cittadina a firma di Riscatto Popolare, laboratorio politico-culturale di centrodestra che annovera al suo interno giovani, e non solo, ai quali stanno a cuore le sorti della città.

“Il nostro impegno civico non ci consente di tacere sul degrado e sull’immobilismo che ha avvolto tutta la città, e in particolare l’area urbana di Corigliano. La nota emergenza igienico-sanitaria riguarda non solo la questione rifiuti, ma una serie di situazioni che mettono a repentaglio la salute della popolazione, dalle fognature alla carenza idrica alla scarsa manutenzione del verde pubblico. Comprendiamo tutto – scrivono da Riscatto Popolare – fuorché l’atteggiamento di chi, entrato in Comune con tante belle promesse, sembra essersi chiuso a riccio. Dov’è finita la leale collaborazione istituzionale, il vitale confronto con i cittadini e le associazioni, il cambiamento tanto auspicato? Se nessuno lo vede, qualcosa vorrà pur dire! Non ci interessa partecipare all’azione d’opposizione, legittima per carità, dei consiglieri comunali di minoranza, ma ascrivibile al mero dibattito politico. Noi ci chiediamo, piuttosto, che fine hanno fatto gli assessori nonché i consiglieri comunali di maggioranza? È dunque legittimo che i cittadini, sempre più esasperati, si rivolgano ormai continuamente a chi denuncia, attraverso i mezzi di comunicazione, le tante “cose” che non vanno se gli uffici comunali non rispondono! È mai possibile che la riparazione di una buca sia vista come un miracolo o il taglio di un po’ d’erba sia salutato come un vero e proprio evento? Dovevamo essere la terza città della Calabria, siamo invece diventati un borgo dimenticato. Noi ci chiamiamo Riscatto Popolare perché il popolo abbisogna di riscatto, di tramutare in fatti e atti concreti le proprie istanze di cambiamento. Se questo non accade a livello amministrativo, è inutile continuare a perdere tempo in una quotidianità ormai dovenuta noiosa anche dal punto informativo. Il territorio soffre e noi, come sempre, continueremo a stare dalla parte di chi chiede una svolta. Nessun libro dei sogni, ma il diritto di vivere in una città degna di questo nome, nella quale i servizi siano la normalità e non l’eccezione alla regola”. (comunicato)

  

 

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