CORIGLIANO: RINEGOZIAZIONE DEI MUTUI, UN DANNO PER LA CITTA'

geraci
LA RINEGOZIAZIONE DEI MUTUI E’ UN DANNO ECONOMICO E POLITICO PER CORIGLIANO
L’approvazione della rinegoziazione dei mutui comunali, avvenuta in Consiglio Comunale con il parere favorevole di quasi tutti i Consiglieri, non ci trova d’accordo, innanzitutto perché non è una vera e propria rinegoziazione, con tanto di riduzione dei tassi di interesse, ma si tratta semplicemente di un allungamento dei termini di scadenza: come è possibile che, in tempi di tassi oscillanti tra il 2% e il 3%, il Comune rinegozia i propri mutui con un tasso medio del 5,5%? . Il voto favorevole di quasi tutti i Consiglieri, consegna l’immagine di un Consiglio Comunale che non coglie l’occasione per differenziare proposte e posizioni. È innegabile che le condizioni economiche del nostro Ente siano disastrate. È altrettanto innegabile che questa Amministrazione Comunale, e la maggioranza che la sostiene, non trovano di meglio che aumentare tutti i tributi comunali, e contemporaneamente non garantire nessun servizio al Cittadino, perché le azioni messe in atto non sono accompagnate da idee. Già lo scorso anno, con l’aumento sconsiderato di TASI e TARI, voluto da Geraci, SEL e Socialisti hanno opposto una ferma presa di posizione, invitando i Consiglieri Comunali di minoranza, o quanto meno quelli del Centrosinistra, ad esprimere la loro contrarietà.
SEL e Socialisti di Corigliano, ritengono necessario che il Centrosinistra ritorni a parlare di una metodologia diversa nell’elaborazione delle politiche economiche dell’Ente. È facile fare il Sindaco alla Geraci-maniera, consistente nel prendere atto che ci sono problemi economici, e quindi aumentare tutti i tributi, togliere ogni agevolazione alle fasce sociali più deboli, non praticare nessuna lotta “vera” all’evasione, eliminare tutti i servizi. E quindi, mentre ci giunge notizia che l’Amministrazione Comunale starebbe per aumentare nuovamente la TARI (tassa sui rifiuti), questa stessa Amministrazione non fa nessuna manutenzione delle strade, non seppellisce i Defunti, non differenzia i rifiuti, non recupera la vera evasione, non investe sullo Sportello Europa. Insomma, niente di niente; fa, per così dire, il Notaio, prende atto e non interviene.
In questo contesto, riteniamo che il Centrosinistra debba ritornare a parlare con la Città, ad iniziare dalle politiche economiche. Ma, per farlo, il Centrosinistra deve differenziarsi dalle politiche economiche dell’attuale Amministrazione, non condividerne nulla. Deve, cioè, riacquistare quella credibilità che il voto favorevole dato alla rinegoziazione dei mutui, proposta dalla maggioranza, non le consente di acquisire. Il Cittadino comune, che ne ha fin sopra i capelli di Geraci e del suo malgoverno, ha bisogno di sapere che, dall’altra parte, c’è un Centrosinistra disposto a discutere seriamente e a differenziarsi. La gente ha bisogno di sapere che “qualcuno” che non si amalgama al sistema Geraci c’è, in Consiglio come nella Città.
Il voto favorevole alla rinegoziazione dei mutui, al contrario, nell’immaginario collettivo rappresenta un voto favorevole alle disastrose politiche economiche dell’esecutivo Geraci, da cui al contrario è necessario prendere le distanze con tutte le forze, perché sono politiche economiche che stanno vessando i Cittadini, e stanno deprimendo l’economia della Città. A maggior ragione se si considera che il voto del Consiglio Comunale non ha deliberato una riduzione dei tassi d’interesse, ma solo un formidabile allungamento dei termini: i Coriglianesi, in definitiva, pagheranno altre centinaia di migliaia di euro in più, per vedersi allungare i debiti fino al 2044!
SEL e Socialisti vogliono ritornare protagonisti nell’elaborazione di una proposta di governo della Città, che metta al bando il deserto prodotto da Geraci, e che abbia al centro i problemi irrisolti dei Cittadini e del Territorio. Non c’è bisogno di verificare il fallimento dell’Esecutivo Geraci, perché questo è autocertificato dall’incapacità di governo di questa maggioranza. Ma non vorremmo che l’autocertificazione di incapacità riguardasse l’intero Consiglio Comunale, maggioranza e minoranza, altrimenti l’indignazione dei Cittadini avrebbe buon gioco a travolgere tutti indistintamente.
(COMUNICATO)

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