Corigliano, recuperare il campo della Cavallerizza

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CORIGLIANO Recuperare dal degrado il campetto della Cavallarizza nel cuore del centro storico cittadino. Nel dibattito interviene, Sergio Paciolla, della Sinistra Italiana. “Nel dibattito che è tornato di stretta attualità su questa problematica – afferma Paciolla – noto la scomparsa dalla discussione di alcuni aspetti a mio parere fondamentali. In primo luogo, nelle richieste fatte a vario titolo di un ripristino del vecchio campetto da calcio, mi sembra mancare la conoscenza di alcuni aspetti tecnici: ad esempio, già diversi anni fa l’area è stata dichiarata inagibile a seguito di un intervento dei Vigili del Fuoco, della Polizia Municipale e dei competenti Uffici tecnici, per cui un primo intervento urgente dovrebbe prevedere la chiusura dell’area, in modo da evitare l’accesso soprattutto ai minori, fino ad una messa in sicurezza. Sempre parlando tecnicamente, è abbastanza difficile anche immaginare la gestione di un campo da calcio di quelle dimensioni su suolo pubblico in un’area residenziale: le leggi sul disturbo della quiete pubblica limiterebbero la fruizione a poche ore al giorno, ed inoltre come regolarle? Chi si occuperebbe di gestione e manutenzione? Non sono questioni di poco conto e non è un caso che l’area fosse degradata e vandalizzata ben prima del crollo della recinzione sotto la neve. In secondo luogo, quello che davvero manca nel dibattito attuale è la politica nella sua capacità di visione del mondo: non si può pensare di uscire dal degrado senza la capacità di immaginare che cosa vogliamo essere, ed in questo caso che cosa vuole essere il centro storico. Si può ripristinare un’area per farne un parcheggio, una lottizzazione, un’area verde o un museo all’aperto: progetti diversi che a parità di professionalità nell’esecuzione parlano di differenti modi di immaginare noi stessi e il nostro futuro. Da tempo, in qualità di operatore turistico, di attivista politico e di residente protocollo richieste per la pulizia dell’area, per la sua messa in sicurezza”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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