Corigliano. Ministalla e Thurio senz’acqua sotto epidemia, Comune diffidato

L’interruzione di un servizio di pubblica necessità solitamente rientra in una ipotesi di reato. La mancanza d’acqua s’inquadra come tale, peggio quando siamo di fronte a una epidemia. Si parte da questo assunto nelle popolose aree di Ministalla e Thurio, i cui residenti furono colpiti dall’esondazione del Crati. Sarebbero circa 40 le famiglie che da oltre un anno sono con un filo d’acqua. Ora basta, i residenti non ne possono più. Si profila anche un problema di tipo igienico-sanitario. Qualche residente è affetto da una grave patologia, si riscontrano oggettivi problemi per l’igiene personale oltre alle problematiche di tipo domestico. A sollevare il caso è l’ex sindacalista Giuseppe Sammarro che ha partecipato il grave disagio da più tempo ai vertici della burocrazia comunale ed ha investito della questione il consigliere comunale Rocco Leonardo Gammetta senza, tuttavia, ottenere risultati esaustivi, se non qualche sporadico sopralluogo al fine di risolvere una singola posizione abitativa. I residenti di Thurio e Ministalla hanno dato mandato all’avvocato Alfonso Petrone il quale si è già attivato inoltrando comunicazioni formali di tipo legale all’ufficio manutenzione, alla protezione civile, al sindaco di Corigliano Rossano, al comando della polizia locale, alle istituzioni prefettizie. Il legale chiede l’immediato ripristino dell’erogazione dell’acqua potabile, sottolineando che il tutto avviene in un momento altamente delicato di tipo pandemico. Già il 25 marzo scorso l’ente era stato diffidato. Le famiglie tentano di organizzare un sit in di protesta davanti alla sede della protezione civile, iniziativa che pare si voglia portare avanti comunque nonostante le limitazioni delle ordinanze dettate dal covid. Ma l’esasperazione è talmente alta che sono disposti a tutto.

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