Corigliano: giovane aggredito, carabiniere denunciato

rapina

CORIGLIANO Sfocia in querela. Questa volta le minacce si traducono in carta bollata, contrariamente a quanto avvenne qualche mese fa dove il narrato si limitava a una relazione redatta da una pattuglia. Protagonista un carabiniere che avrebbe il “vizietto” di far presa sul ruolo che svolge e di usare affermazioni piuttosto gravi, se si tiene conto della divisa che indossa. Tutto ha inizio a causa di un lieve e banale scontro automobilistico avvenuto in via provinciale a Corigliano Calabro nei pressi di un noto locale. Vittima P.P.P., 27 anni, studente universitario, che a bordo del suo mezzo parcheggia nell’area antistante il locale e viene tamponato da una giovane ragazza. Tra le parti si raggiunge subito un accordo bonario. A parte qualche titubanza espressa dal fratello del 27enne, presente sul posto, il quale avrebbe preferito la procedura solita assicurativa. Ad un certo punto, subentra un tizio che si professa amico della ragazza che, con fare aggressivo, si rivolge a uno dei due fratelli della vittima, e con atteggiamento di sfida tenta di aggredirlo. Altri, presenti sul luogo dell’incidente, lo trattengono. E tutto finisci li. Salvo poi tornare sui suoi passi, scusandosi. Intanto P.P.P., preoccupato dal gesto inconsulto, medita di chiamare i carabinieri per quel che è accaduto. Qui entra in scena il sedicente carabiniere, in borghese. Subentra sempre a difesa della ragazza, non è dato conoscere il motivo. Con aria minacciosa afferma:“Mi chiamo N…, sono un Carabiniere, non sai con chi stai parlando, attento a quello che dici, io ti posso rovinare, se vengono i carabinieri ti faccio fare il test per l’alcol e per la droga. Meglio che te ne vai”. L’uomo si rivolge al fratello del 27enne e con fare irruente continua:”Segnati il mio numero, ti pago io i danni, lascia stare la ragazza, che danno è, se vuoi ti butto 500 euro in questo momento, anzi me la compro la macchina”. A questo punto si chiedono al militare in borghese le credenziali. Di tutta risposta l’uomo replica:”A te basta solo il nome non ti serve altro, io sono un carabiniere, non ti devi preoccupare”. Il 27enne insiste nel voler conoscere il cognome, ma lui reagisce con maggiore veemenza:“Tu non ti devi permettere a darmi del tu, non sei nessuno”. La tensione si alza. E lo scontro verbale si trasformerà presto in violenza fisica. Il giovane universitario in denuncia entra nel vivo e dichiara di essere stato aggredito raccontando fatti e circostanze. “Che stai facendo, mi stai alzando le mani?- afferma P.P.P rivolgendosi al militare- Provaci e poi vedrai cosa farò”. Il giovane in una denuncia integrativa spiegherà che la minaccia non era altro che chiamare i carabinieri. Dall’altra invece parte una sberla: “Tu non sai chi sono io”. A seguito dello schiaffo il labbro comincia a sanguinare. A questo punto parte la telefonata al 112. Nonostante tutto l’uomo continua a sbottare:“Tanto anche se vengono cosa mi devono fare?”. Momenti concitanti nei quali il 27enne raccoglie altre affermazioni inquietanti attribuite sempre al sedicente carabiniere:“Se vuoi te ne dò un altro”. E poi rivolgendosi ai suoi amici continua:”Portatelo lontano da me, altrimenti lo ammazzo. Se parla ancora faccio venire tre/quattro persone da Rossano e lo faccio ammazzare”. Infine, l’aggressore, sempre riferendosi a chi era con lui dice:“Voi avete visto che lui mi ha minacciato e voleva alzarmi le mani. Io mi sono legittimamente difeso.” Il giovane si reca successivamente in pronto soccorso dove i sanitari hanno diagnosticato una ferita lacero contusa al labbro superiore e inferiori. Il tutto ovviamente refertato e consegnato ai carabinieri dove è stata formalizzata la denuncia per minaccia e lesioni.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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