Corigliano, centro storico. UDC: Degrado e disagio sociale

Alfonso Caravetta

Relativamente ai problemi sociali che vediamo quotidianamente ed abbondantemente trascurati dal governo cittadino a guida Stasi, vi è quello della sicurezza pubblica dell’intera area storica coriglianese.

Nel centro storico il degrado urbano si sposa con il disagio  sociale ed il  malaffare. Case abbandonate e aperte offrono  una visione drammatica della qualità della vita del luogo, soprattutto poi se queste abitazioni servono come ritrovi  per nascondere refurtiva e droga. A questo bisogna aggiungere l’occupazione di abitazioni da parte di extracomunitari che da irregolari si trovano in uno stato di indigenza   a fronteggiare il degrado dilagante e lo sfruttamento da lavoro nero. Tuttavia quel che fa davvero  male è accertare che quando non vi  è lo Stato a presidiare i luoghi, come nel caso del Centro Storico,  si lascia  spazio  alla microcriminalità la cui evidenza  testimonia  le assenti politiche di sicurezza ,  sociali ed occupazionali, soprattutto giovanili,  che difatti  una buona amministrazione dovrebbe attivare attraverso tavoli istituzionali.  In altre parole si determina, così com’ è,  un dramma sociale ed urbano. Per chi ancora  ci crede e  vive  nel Centro Storico, è un colpo al cuore ogni giorno . Per chi vi opera con attività commerciali, artigianali o professionali è una sfida quotidiana. La politica può e deve far molto.  Una classe politica e dirigente che si rispetti deve porre in essere strumenti adeguati. Vi è la necessità e l’urgenza di avere un presidio di polizia locale, uno sportello ricettivo,  possibilmente in luogo centrale ad esempio presso  Palazzo Bianchi. Detto presidio oltre a d adempiere alle richieste dei cittadini dovrebbe attuare un pattugliamento appiedato all’interno di tutti i vicoli e soprattutto  in quei rioni abbandonati del Centro Storico. Tale presenza  darebbe  un segnale di attività di perlustrazione del  territorio, e seppur tale attività non garantirebbe la copertura totale dell’area storica , certamente nei riscontri del pattugliamento si acquisirebbero informazioni dirette che opportunamente fornite agli organi istituzionali preposti determinerebbero una mappa delle zone da controllare con assiduità ed eventualmente da bonificare. L’intervento  nel quotidiano potrebbe essere garantito dalla semplice riorganizzazione delle forze in campo che già  vengono concentrate solo su alcune zone del territorio, come ad esempio tra via Provinciale e via Nazionale dello scalo coriglianese, sul lungomare di Schiavonea o prima del calvacavia di Schiavonea,  ove per altro non vi è il fenomeno criminale e l’attività viene rivolta  al controllo del traffico e di intercettazioni  di eventuali posizioni anomale. Tali attività, intanto  andrebbero estese  con maggiore attenzione e nelle ore notturne su abitazioni e persone anche nelle zone periferiche, Cantinella , Fabrizio Grande, Torricella. Questo al fine di prevenire anche i tanti incendi dolosi di auto che affliggono per la loro sistematicità tutta la cittadinanza. Il sindaco deve ,quindi, intervenire al fine di consentire una maggiore sicurezza nelle aree a rischio criminalità con un’attenta ed oculata organizzazione e programmazione:

– Attivando 24 h non stop le telecamere presenti sull’intero territorio;

– Di concerto con il Prefetto, il Sindaco, visto lo stato di degrado sociale ed ambientale e di esposizione al crimine potrebbe opportunamente richiedere  la convocazione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica  e tracciare una strategia mirata al fine di una presenza più efficiente delle forze dell’ordine e locali per il controllo del territorio e il contrasto  alla criminalità;

– Presidiando le aree a rischio con la presenza di polizia locale o richiedendo maggiore presenza delle  forze dell’ordine .

UDC Corigliano Rossano

Circolo Centro Storico Corigliano

Dipartimento Sicurezza dei cittadini e del territorio.

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