È vero che vi è una situazione di contagio, ma finora circoscritta.
In particolare, all’interno del CAS vi è un costante monitoraggio da parte delle autorità sanitarie e un presidio permanente da parte dell’esercito e delle forze dell’ordine con i migranti attualmente positivi in isolamento. Nonostante ciò, però, si continua a credere che Amantea sia una sorta di focolaio a cielo aperto, nonostante nessun cittadino che vive o risiede al di fuori del CAS sia stato esposto al rischio del contagio. Tutto ciò, però, non è sufficiente ad evitare una psicosi collettiva che, di fatto, genera, per quanto finora sopite, ansie e tensioni tra la popolazione”.
“Al fine di fugare diffidenze e dubbi – prosegue la deputata – sarebbe, pertanto, opportuno che la commissione prefettizia che guida il Comune di Amantea – in stretto contatto con Asp, uffici territoriali di Governo e Viminale – assuma su di sé l’onere di una corretta informazione, in modo da tranquillizzare la comunità locale. Altrettanto necessario è inoltre la corretta informazione sullo svolgimento delle attività di screening per gli accertamenti sanitari della potenziale rete dei contatti intrattenuti da un nucleo di migranti occupati nelle aziende agricole della zona”.
Enza Bruno Bossio
deputata Pd