REGGIO CALABRIA, 26 APR. 2022 – “Nonostante la maggior parte dei bilanci dei consorzi presentino disavanzi consistenti, si continua ad aggravare il disequilibrio economico con una gestione dei costi superiore ai ricavi. Diversi enti hanno continuato ad assumere personale con ampia discrezionalità a fronte di risorse finanziarie inadeguate, registrando, così, un esubero di personale amministrativo e una mancanza di personale tecnico”. È impietosa, la risultanza circa la situazione economica – finanziaria e gestionale dei consorzi di bonifica calabresi, per come emerso dall’indagine ricognitiva, effettuata dalla sesta commissione del consiglio regionale della Calabria, di cui Davide Tavernise è vicepresidente. Da qui, tra le altre, una necessità impellente: va modificata la legge regionale sui consorzi di bonifica, per poter gestire diversamente le fondamentali opere di irrigazione, bonifica e tutela ambientale assolutamente necessarie al territorio calabrese.
Benefici che dovrebbero essere individuati dai piani di classifica, chiamati a stabilire i parametri per la quantificazione dei medesimi e i conseguenti indici per la determinazione dei contributi. Tuttavia gli stessi risultano da aggiornare e rivedere, tanto da legittimare numerosissimi ricorsi presso le commissioni tributarie. Da un lato, dunque, i calabresi continuano a dichiararsi vessati, chiamati a pagare tributi senza un effettivo, concreto, e diretto beneficio per il proprio fondo, dall’altro alcuni consorzi di bonifica continuano ad assumere, come emerso anche recentemente, e nonostante i richiami della sesta Commissione, che pur aveva stigmatizzato fortemente l’intenzione di un Consorzio, in una delle prime riunioni dell’indagine ricognitiva, di assumere un nuovo direttore unico esterno dal costo di centomila euro. Questo, mentre l’Ente ha i bilanci bocciati, è falcidiato dai debiti, i dipendenti protestano salendo sui tetti per poter vedere riconosciuti i loro diritti e ricevere gli stipendi arretrati, e mentre alcuni progetti dello stesso Consorzio vengono bloccati per la mancanza di personale tecnico-operativo.
Da qui, dunque, alcune azioni proposte per il risanamento dei consorzi di bonifica: rivedere la legge regionale n.11 del 2003; aggiornare e rivedere i piani di classifica.
Davide Tavernise Capogruppo M5S – Consiglio Regionale della Calabria
comunicato stampa