Fortunatamente, a tutelare gli interessi dei malcapitati calabresi ci ha pensato la Corte Costituzionale con la Sentenza n. 188/2018 che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dei contributi del Consorzio di Bonifica, ciò a significare che la citata legge regionale sopra richiamata non può e non deve più essere applicata, con la naturale conseguenza che i Consorzi di Bonifica non possono più pretendere soldi dai proprietari dei terreni. La cosa più vergognosa e illegale, è rappresentata dal fatto che gli stessi Consorzi di Bonifica, mediante la propria società di riscossione continua a richiedere soldi ai Calabresi i quali si vedono costretti a pagare per evitare espropriazioni forzate sui conti correnti e fermi amministrativi sulle proprie autovetture. Questa situazione è l’ulteriore prova che i politici regionali non hanno a cuore gli interessi della collettività ed il popolo Calabrese continua a confidare in chi, nelle continue promesse mai realizzate, ha fatto il cavallo di battaglia delle sue campagne elettorali. (nota – Avv. Carlo Salvo)