Consiglio saltato, fa discutere un gesto di minaccia in assise

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Salta il Consiglio comunale sulla sanità. Clima di tensione alle stelle dentro e fuori il Palazzo di Città. Contestato con forza il fiduciario e delegato di Mario Oliverio, l’ex consigliere regionale Franco Pacenza aggredito verbalmente al suo arrivo. Non basta. A notte inoltrata ignoti hanno dato vita ad azioni vandaliche sulle autovetture del sindaco Stefano Mascaro, del consigliere comunale Teodoro Calabrò, del direttore sanitario Francesco Giudiceandrea. Colpiti vilmente gli pneumatici. Sul posto i carabinieri e la scientifica. Alcun dubbio sul gesto di carattere intimidatorio. Ore convulse, dunque. I lavori avrebbero dovuto avere inizio alle 19, già alle 18 tuttavia una folla presidiava lo spazio antistante la casa comunale. Che Mario Oliverio non partecipasse per la seconda volta all’incontro con la prima assise civica lo si sapeva già dal primo pomeriggio. Da chiarire: non si tratta né di un boicottaggio né di tentativo di sfuggire. La comunicazione ufficiale è che il Governatore è influenzato. Da qui la delega a Pacenza. La minoranza e la piazza chiedono la presenza di Oliverio a tutti i costi, altrimenti meglio il rinvio. Il partito di maggioranza relativo (Coraggio di Cambiare) è dell’idea che invece il civico consesso di debba celebrare. Con Pacenza, d’altronde, c’è il direttore generale Raffaele Mauro e il direttore sanitario Francesco Giudiceandrea e il direttore di distretto. Prevale però la logica di chi vuole Oliverio a tutti i costi: tutta la minoranza, Pd e il sindaco Mascaro sono per il rinvio. Dall’altra il Cci con i nove consiglieri e il presidente del consiglio Rosellina Madeo che vogliono discutere, ascoltare e decidere. Segue una conferenza dei capigruppo dove si decide per il rinvio. Momenti di tensione nel frattempo nella sala consiliare. Nonostante l’esito della conferenza dei capigruppo si tentenna. Il presidente Madeo tenta di prendere la parola e è sopraffatta a più riprese dalle contestazioni della folla. Alla fine, dopo una breve consultazione con il comandante della polizia municipale, riesce a comunicate che la seduta è sciolta, ma sostanzialmente e formalmente non è mai iniziata. Il consiglio si trasforma in un bolgia. Dalla platea s’invita un consigliere comunale di maggioranza mentre prende la parola a sedersi. Di tutta risposta il consigliere fa cenno con la mano “ci vediamo dopo”. Gesto vissuto come una minaccia. Tale episodio si cita solo per fare meglio comprendere il contesto ambientale in cui la prima assise civica si è ritrovata. Subito dopo il sindaco Mascaro, il presidente del consiglio Madeo e il Cci, alla presenza del Consigliere regionale Giuseppe Graziano, indicono una conferenza stampa al fine di spiegare le ragioni per cui si sarebbe dovuto tenere il consiglio comunale e stigmatizzano l’atteggiamento della minoranza e di qualche “capo popolo” fomentatore di piazza. Posizione leggermente diversa quella del sindaco Mascaro disposto a fare una passo indietro nell’accogliere la proposta di rinviare il consiglio. Che tra Mascaro e Graziano non corra buon sangue è ormai risaputo. Il Cci avrebbe lanciato un aut aut chiedendo l’azzeramento della giunta e l’avvio di un nuovo corso. L’assessore De Simone ha preannunziato le dimissioni non ancora formalizzate. Forse si attende la risposta del primo cittadino. In atto dunque un vero e proprio braccio di ferro. Nel corso della conferenza stampa i due non hanno perso occasione per scontrarsi. Sulla sanità Mascaro afferma che le responsabilità siano di tutti, chi più chi meno. Su questa affermazione insorge Graziano il quale sovrapponendosi afferma che le responsabilità sono ben precise e appartengono al passato:“Io non mi sento responsabile di nulla”- tuona. A quel punto Mascaro abbandona il tavolo dicendo la politica non può essere fatta perseguendo la logica del “carrierismo personale”. Battibecco aspro che per un istante ha lasciato il gelo. Intanto è lo stesso Graziano “porgo la solidarietà” al sindaco, al consigliere Calabrò e al direttore Giudiceandrea. Sotto il profilo delle indagini, con ogni probabilità i malviventi avranno colpito l’auto di Giudiceandrea ma in realtà avrebbero voluto lanciare un segnale a Pacenza che era a bordo dell’auto del direttore sanitario. In linea i coordinatori di Forza Italia (Silvio Licciardi e Natalino Chiarello), il M5s, Rossano Prima di Tutto, e il sindaco di Corigliano Geraci.
Vicinanza anche dal gruppo “Noi con Salvini” e dall’ex sindaco Franco Filareto secondo cui la notizia del gravissimo atto intimidatorio mirato a danno del Sindaco Stefano Mascaro e di persone e rappresentanti delle Istituzioni pubbliche accende nei Cittadini onesti e impegnati di Rossano un’incontenibile e malcelata indignazione e una condanna incondizionata dello squallido gesto del o dei vigliacchi, che, colpendo il Sindaco della città e personalità pubbliche, hanno fatto violenza a ognuno di noi”. Solidarietà e vicinanza alle persone e ai rappresentanti dello Stato vittime della barbarie.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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