Commissione d’accesso, il sindaco Geraci non si dimette

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“Io e la giunta non ci dimettiamo. Abbiamo la coscienza tranquilla, perché in questi quattro anni abbiamo lavorato per il bene della città”. Così avrebbe risposto il sindaco , Giuseppe Geraci, martedì sera nel corso della conferenza dei capigruppo consiliari, convocata ad hoc dal presidente, Pasquale Magno, affinché i vari capigruppo avessero contezza delle comunicazioni che da li a poco avrebbe fornito il sindaco, in riferimento alla comunicazione ufficiale, giunta nella mattinata, dell’avvenuta proroga per ulteriori due mesi del lavoro della commissione di accesso agli atti. Erano stati i capigruppo di minoranza a chiedere al sindaco di fare un passo indietro, tenuto conto che questo ulteriore prolungamento della presenza dei tre commissari doveva essere letto come un fatto preoccupante sulle sorti future della consiliatura. Invece il primo cittadino ha mostrato serenità, ma soprattutto chiarezza di idee sull’argomento: “Io e la giunta non possiamo rassegnare le dimissioni – avrebbe detto Geraci – perché non dobbiamo lasciare anzitempo il nostro mandato conferitoci dai coriglianesi, sol perché la commissione lavorerà per altri due mesi. Noi siamo certi di avere svolto un lavoro chiaro, trasparente, democratico ma soprattutto rivolto a fare il bene della comunità amministrata. Abbandonare in questa fase – avrebbe aggiunto il sindaco – sarebbe come battere in ritirata ammettendo chissà quali colpe”. A qualcuno della opposizione che gli faceva notare che comunque da marzo ad oggi l’attività amministrativa appare molto rallentata, Geraci ha risposto: “Non è così. Stiamo lavorando come sempre, e lo faremo anche in questo ulteriore periodo che la commissione rimarrà in carica”. Per ciò che riguarda la logistica legata al lavoro dei commissari Romano, Scozzese e D’Avanzo vi sono solo delle indiscrezioni. Parrebbe infatti che i tre da qui e fino al prossimo 7 agosto, data di scadenza della proroga, non verrebbero più a Palazzo Garopoli ma potrebbero eventualmente richiedere copia di atti o documenti che verrebbero acquisiti da loro incaricati. Ma i tre lavoreranno, queste sono le indiscrezioni, ad approfondire della documentazione acquisita negli ultimi tempi, per poi procedere alla redazione della relazione da consegnare al prefetto Tomao. Ma negli ambienti politici cittadini c’è fiducia o non sull’esito del lavoro della commissione ? Al momento prevale il fronte dello scioglimento anticipato degli organismi comunali. Questo perché, secondo costoro, la commissione avrebbe già individuato elementi inequivocabili di infiltrazioni mafiosi in alcuni apparati burocratici dell’ente, così come elementi di una certa portata sarebbero stati individuati nella gestione del mercato ittico ed in alcuni appalti espletati dal comune dal 2013 ad oggi. Comunque è giusto ribadire che al momento si tratta solo di impressioni per le quali non si hanno elementi probanti a sostegno. Per quanto riguarda poi i tempi circa la notizia sullo scioglimento o meno, tutto ciò si dovrebbe conoscere nel prossimo mese di settembre. Quindi per il comune e per i coriglianesi, purtroppo, si prospetta un’estate torrida sotto tutti i punti di vista. L’auspicio è che Corigliano questa volta possa uscire indenne da questa verifica prefettizia.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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