Comitato 100 associazioni per la fusione Corigliano-Rossano

insiti

Signor Prefetto di Cosenza, desideriamo, con questa Lettera Aperta, rappresentare un’opinione al riguardo del “rinnovato” insediamento a Corigliano di una Commissione di Accesso Antimafia di nomina di S.E..

È un fatto che i due maggiori Comuni della Provincia, Corigliano e Rossano, si stanno fondendo in Comune unico e stanno attendendo la decretazione del Presidente della G.R. On. Mario Oliverio, sulla data del Referendum per ottenere dal popolo il SI alla Fusione.

La fusione tra Comuni è istituto di diritto pubblico voluto da più leggi dello Stato, perorato e incoraggiato anche in termini di finanza dai Governi. Delegazioni Comuni-Comitato sono state più volte ricevute al Ministero della Funzione Pubblica interloquendo proficuamente con il Sottosegretario On. Angelo Rughetti delegato del Ministro Madia (con tanto di comunicati stampa congiunti ANSA). Da ultimo il Consiglio Regionale di Calabria nella seduta del 27 gennaio, alla unanimità, ha approvato le risultanze della I^ Commissione Affari Istituzionali in merito alla proposta di legge a firma dell’On. Giuseppe Graziano, anticipata e proposta da codesto Comitato 100 Associazioni, caso più unico che raro di iniziativa istituzionale partita dal basso.

Questo riepilogo telegrafico è per sottolineare che in circa 4 anni di lavoro e due Delibere consiliari si è svolto un complesso iter amministrativo di grande interesse pubblico (anche statale) e non ci sarebbe dispiaciuto che fosse giunto dalla Prefettura di Cosenza un qualsiasi contributo per sostenere l’enorme sforzo prodotto ovvero per paventare pericoli di inquinamenti o per proporre avvertenze contro di essi. Tuttavia anche il niente, cioè il silenzio, può essere inteso per consenso. Invece oggi, tanto improvvisamente quanto dobbiamo credere fondatamente, si invia a Corigliano la Commissione d’Accesso. Quindi tutti staremo a vedere, con equanimità e rispetto, quale sarà la traduzione dei sospetti di legami della criminalità organizzata nell’attività amministrativa post commissariale che saranno esplicitati in altrettanti provvedimenti repressivi o altro. Infatti Corigliano Calabro esce già da una precedente simile esperienza e da anni di forzato “digiuno di spesa” proprio a danno della Giunta presieduta dal Sindaco Geraci, facendole vivere con ancor maggiore rigore, se possibile, la stagione di depressione finanziaria ed economica, di emigrazione, di disoccupazione giovanile e intellettuale di tutta la Calabria.   Solo che qui si sta lavorando alacremente per costruire la valorizzazione del Territorio della Piana di Sibari e per fronteggiare l’aggravamento dei disagi provocati dall’assenza di Stato e Regione che, come se non bastasse il peso della criminalità, ha soppresso un Tribunale medio-grande per accorparlo ad uno medio-piccolo, aumentando disagi, disfunzioni, costi per la pubblica amministrazione e per i cittadini. 

Quindi alla nuova Città che con un territorio di oltre 300 kmq, sta nascendo da quel che già c’è, si conta di dare nell’area di Insiti (Pirro Malena, Sant’Irene, Fabrizio Piccolo e Grande, Ogliastretti …) il Nuovo Ospedale i cui lavori (in conto a Stato e Regione) sono imminenti; il Tribunale che spetta a tale Territorio; il Palazzo di Città; la Stazione Auto-Ferroviaria che collegherà il vasto territorio ed ogni altro servizio e infrastruttura che sarà finanziata da provvidenze già previste dalla Legge. A Sibari si attende l’Aeroporto per il Turismo mare-montano-nautico e archeo-culturale, per l’agricoltura avanzata e per l’Università. Si prevede che in un quinquennio si potranno superare i 100 mila abitanti e tutto l’Arco Jonico dal Rocca I. a Cariati con i tronchi della SS 106 da realizzare, farà un balzo in avanti, utilizzando anche lo sviluppo del porto di pesca e commerciale di Corigliano (da affiancare a Taranto piuttosto che a Gioia Tauro) per il decollo della nuova green-economy. E poi da subito i collegamenti di Sibari al Tirreno e a Metaponto per Alta Velocità e trasporto merci. Ciò farà lievitare il numero degli occupati e degli investimenti che sono il primo antidoto contro il reclutamento nei ranghi della criminalità organizzata e del malaffare. Non sono sogni! Ma cose del tutto realizzabili con l’impulso della Nuova Classe Dirigente che si sta formando attorno a questi e ad altri Progetti.

Ecco S.E. signor Prefetto, ciò che ci proponiamo di ottenere e ciò che il Popolo mormora nelle frequentatissime riunioni del Comitato sul tema Fusione, da cui il suo Ufficio è rimasto così lontano perdendosi quel profumo di spontaneità organizzata e di efficienza che stiamo vivendo da quel fatidico gennaio 2014. Capiamo che da qualche parte c’è fastidio; che i gestori delle prossime campagne elettorali sono già al lavoro e premono, tramano, temono il peggio ma noi non abbiamo aspettato Grillo o Morra per cambiare il mondo dell’intorno, che è il cimento più difficile.

Non sta a noi, di certo, giudicare, né criticare anzitempo ma abbiamo il diritto di sapere, e al più presto, se la misura del disposto “Accesso” non avesse altre alternative rispetto al clamore che ha suscitato, alla preoccupazione che induce nei cittadini in un momento così particolare e importante della vita politica, amministrativa e sociale della nostra vasta Comunità che sta per essere coinvolta, come detto, in una delicata scelta referendaria. Ciò non di meno da buoni e civili cittadini ci auguriamo di cuore che le decisioni assunte, pur severe perché concernono anche la vicina Cassano, concorrano alla sconfitta della criminalità organizzata contro la quale ciascuno di noi sa di essere in armi da sempre, senza dismissioni e tentennamenti di sorta.    

(fonte: comunicato stampa)

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