Centrale Enel, Rapani chiede la conta dei danni

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rapanienelDi seguito il testo della lettera aperta inviata al Commissario prefettizio che regge l’amministrazione comunale di Rossano, con la quale si richiede di revocare la deliberazione n.105 del 22/03/2016 che vieta la trasformazione a produzione di energetica del sito e impegna il comune a modificare l’attuale PRG per la successiva cessione del sito qualora vengano individuate soluzioni compatibili per la comunità locale.

Dal 1976, attraverso la progressiva entrata in servizio di 4 sezioni a vapore e di quattro unità turbogas la Centrale ENEL (1.740 MW) occupa una superficie di circa 70 ettari della costa jonica rossanese, in un territorio caratterizzato dalla presenza di produzioni agricole di eccellenze e da importanti flussi turistici.
Fino al 2014, il territorio è stato gravemente compromesso dall’esercizio della centrale di produzione di energia elettrica alimentata da fonti fossili, per gli inquinanti rilasciati nell’atmosfera e per le piogge acide che hanno irreparabilmente deturpato i terreni agricoli e le falde acquifere.
Quindi se da un lato l’ENEL ha contribuito sostanzialmente alla crescita economica e demografica del territorio, dall’altro sono stati elevati i costi per la collettività derivanti dall’impatto degli inquinanti sulla salute umana, sia dei cittadini che dei lavoratori.
Successivamente, l’alto costo dei combustibili fossili e la minore richiesta di energia da parte della rete elettrica, ne ha reso inconveniente la produzione e l’ENEL sin dal 2005 ha presentato la proposta tecnica per la riconversione della centrale a carbone per complessivi 800 MW.
Grazie alla mobilitazione di massa delle istituzioni locali, l’ENEL ha accantonato l’ipotesi della riconversione a carbone per la dismissione dell’impianto e la bonifica delle aree.
Il nuovo paradigma energetico della generazione distribuita, delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica e delle smart grid, ha reso quindi inconveniente la produzione di energia elettrica in poche grandi centrali e per guidare con il più ampio coinvolgimento della comunità locale questa transazione energetica l’ENEL un mese fa circa ha presentato l’avvio di una procedura per l’acquisizione e la riqualificazione del sito industriale ENEL di Rossano.
Riteniamo apprezzabile l’iniziativa messa in atto dall’ENEL col progetto FUTUR E, per la condivisione di un programma che intenda raccogliere e valorizzare le proposte provenienti dai vari stakeholder e/o operatori del settore imprenditoriale. Riteniamo, però, essenziale, necessario e improcrastinabile, effettuare nel più breve tempo possibile un piano di monitoraggio degli inquinanti presenti negli impianti, una mappatura dei rischi per la salute qualora presenti ed una valutazione economica e crono temporale delle operazioni di bonifica da effettuare.
Tenendo inoltre conto che l’evoluzione verso la smart city consentirà un forte risparmio di energia e di emissioni di CO2, in quanto la produzione avverrà nel luogo in cui si consuma energia, appare incomprensibile che nella manifestazione di interesse per la presentazione di progetti l’ENEL escluda di prendere in considerazione progetti che prevedano sistemi e/o impianti di gestione, trattamento e smaltimento dei rifiuti o impianti per la produzione di energia elettrica.
Dopo anni di sfruttamento ENEL oltre ai propri interessi economici dovrebbe pensare alla messa in sicurezza della centrale, alla salute della popolazione ed al sostentamento del territorio già gravemente compromesso dall’esercizio di 30 anni dell’impianto.
Quindi se realmente si intende concorrere allo sviluppo sostenibile del territorio, mediante la riqualificazione dell’impianto, le reali problematiche alle quali l’ENEL potrebbe contribuire riguardano sostanzialmente l’emergenza rifiuti, la valorizzazione degli scarti del settore agroalimentare e forestale, le problematiche della depurazione delle acque nere, e ovviamente i connessi aspetti occupazionali.
Attraverso un mix di fonti energetiche rinnovabili, e mediante la trasformazione dei rifiuti da problema a risorsa (no inceneritori) si potrebbe pensare al sostentamento energetico dell’hinterland urbano e al definitivo abbandono delle fonti fossili.
Così mentre l’ENEL con la partecipazione del premier Matteo Renzi inaugura in Nevada una innovativa centrale elettrica a basso impatto ambientale alimentata da un mix di rinnovabili, a Rossano si vieta la produzione di energia da rinnovabile favorendone l’importazione fossile dall’estero.
Sulla scorta di tali considerazioni e pur valutato il fatto che la manifestazione di interesse è stata prorogata forse per tali motivazioni, e che nel prossimo mese di giugno ci sono le elezioni amministrative, nel contempo chiediamo al Commissario prefettizio di soprassedere ad ogni tipo di scelta che spetta alla classe politica, e quindi di non stipulare alcun accordo con ENEL, nonché di revocare la deliberazione n.105 del 22/03/2016 con la quale, nel caso si preveda una trasformazione non energetica del sito, il comune si impegna a modificare l’attuale PRG per la successiva cessione del sito qualora vengano individuate soluzioni compatibili per la comunità locale.
E tempo di agire. Adesso. Anche per questo sono convinto, più che mai, che la città necessiti di un governo politico improrogabile, seppur per nobili e sacrosante cause quali quelle del Tribunale e dei diritti inviolabili che, tuttavia, potremo sospingere maggiormente e facendo la voce grossa, con una azione politica degna di tal nome.

Ernesto Rapani
Dirigente nazionale di Fdi-An
Candicato a sindaco di Rossano

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