CATANZARO: 13 MEDICI PROSCIOLTI, TRA CUI UNA ROSSANESE

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I “13 CAMICI BIANCHI” – INDAGATI PER ERRONEE COMPILAZIONI DEI FOGLI PRESENZE AI CORSI DI FORMAZIONE PER LA MEDICINA GENERALE E PER INDEBITE PERCEZIONI DI SOMME – SONO STATI “TUTTI POSCIOLTI” DALLE ACCUSE LORO CONTESTATE.
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I fatti per cui la Procura della Repubblica di Catanzaro apriva un procedimento – identificato nel Registro Generale Notizie Reati (R.G.N.R.) col n. 5664/2012, nei confronti di 13 Giovani Medici Calabresi – risalgono all’8 ottobre 2012 allorché i medesimi professionisti – vinta una borsa di Studio indetta dalla Regione Calabria – hanno frequentato il relativo Corso di formazione di Medicina Generale nel periodo 2009/2012.

Gli stessi Professionisti venivano attinti da informazione di garanzia per il reato di cui all’art. 316 ter, 1° comma, c.p. poiché “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante la presentazione di false attestazioni di presenza laddove invece si dedicavano contemporaneamente ad altro incarico pubblico retribuito…” e per il reato di cui all’art. 484 c.p. poiché “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, attestavano falsamente nei fogli di rilevazione della presenza mensile di formazione specifica in medicina generale, indetto dalla Regione Calabria…laddove invece si dedicavano contemporaneamente ad altro incarico pubblico retribuito…”

Invero, la Dr.ssa Fabiana RAPINO, Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro – a conclusione delle indagini delegate ai NAS della stessa Città capoluogo – ha avanzato al GIP RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE.

Ciò perché – scrive lo stesso P.M. – “Le contestazioni mosse agli indagati, così come riportate nell’informazione di garanzia e sul diritto di difesa del 5.3.14, venivano dagli stessi spiegati in maniera sostanzialmente condivisibile, non ritenendosi perciò di dover esercitare l’azione penale nei confronti dei predetti”.

In particolare, la Pubblica Accusa ha fondato il suo convincimento sul fatto che: “Sono state fornite valide giustificazioni all’apparente sovrapposizione di orari, con ciò venendo meno non solo l’ipotesi di cui all’art. 484 c.p. ma anche quella di cui all’art. 316 ter c.p., non potendo esservi indebita percezione mediante attestazioni rivelatesi non false”.

La medesima Dr.ssa Rapino conclude affermando che: “Alla luce di quanto sopra sostenuto, questo P.M. ritiene non sussistente le ipotesi di reato iscritte nei confronti degli indagati, e per tali ragioni chiede disporsi archiviazione ai sensi degli artt. 408 e 125 disp. att. c.p.p. con conseguente restituzione degli atti al proprio Ufficio”.

Anche la Dr.ssa Ilaria Tarantino, Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catanzaro, dopo aver letto gli atti del procedimento nei confronti dei “Tredici Camici Bianchi” nonché dopo aver esaminato la richiesta di archiviazione avanzata dal Pubblico Ministero, ha ritenuto di doverne condividere le argomentazioni esposte.

Il medesimo G.I.P. – quindi – ha considerato infondata la notizia di reato, posto che gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non sono idonei a sostenere l’accusa in giudizio.

Si chiude allora – con la richiesta di archiviazione da parte del P.M. e con il decreto di archiviazione da parte del GIP competente – un procedimento penale aperto nei confronti di Giovani Medici che aveva suscitato tanto clamore ed al quale alcuni giornali locali e certi blog avevano dato un risalto certamente esagerato rispetto ai fatti di causa.

Dunque, nessuna responsabilità penalmente rilevante – poiché la notizia di reato è risultata infondata – è emersa dalle indagini avviate sin dall’ 8 ottobre 2012 nei confronti dei 13 Corsisti, regolari vincitori di Borse di studio indette dalla Regione Calabria.

La difesa rappresentata dai sottoscritti Avvocati nell’interesse della propria patrocinata, Dr.ssa Caterina Grande, infatti – in fase di interrogatorio – ha smontato in ogni sua parte il castello accusatorio della Pubblica Accusa corroborando di prove ineccepibili le condotte poste in essere dall’indagata.

Grande Caterina così come i dodici Giovani professionisti, che erano chiamati a rispondere dei reati di cui agli artt. 316 ter e 484 c.p., escono – quindi – dalla scena giudiziaria indenni e più puri di prima per affacciarsi – con più speranza ma con qualche anno in meno – nel mondo del lavoro dopo una “riserva asteriscata” che ha caratterizzato la loro successiva iscrizione nella Graduatoria della Medicina Generale redatta dall’ Assessorato alla Salute della Regione Calabria.

In considerazione di quanto accaduto e di quello che resta del caso, ci si augura che per l’avvenire quanti chiamati ad assolvere ruoli delicati nella società – come i magistrati e gli operatori della comunicazione – si muovano con più cautela.

Su quest’ultimo aspetto la Dr.ssa Caterina Grande e, con ogni probabilità, i restanti suoi colleghi si sono dati una pausa di riflessione pronti a promuovere le azioni più opportune per richiedere il risarcimento dei danni nei confronti di chi ha commesso frettolose imprudenze in questa triste vicenda.

Intanto l’Assessorato alla Salute della Regione Calabria – notiziata della richiesta e del decreto di archiviazione del procedimento n. 5664/2012 R.G.N.R. – ha provveduto al rilascio dei Diplomi agli interessati mediante una cerimonia pubblica presso la sede dello stesso Ufficio.

Anzidetta cerimonia ha riempito di commozione i Giovani Medici restituendo loro ed ai propri familiari che l’accompagnavano, una qualche serenità che speriamo funga da terapia d’urto alle amarezze che sono derivate loro dalla incresciosa vicenda.
(comunicato)

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