I dettagli sul Polifunzionale della Disabilità sono stati illustrati da Mons. Francesco Savino, il quale ha parlato dell’Amore di Dio come salvezza per l’uomo. Quello stesso Amore che l’uomo, a sua volta, deve donare al suo prossimo, sostenendolo nelle difficoltà quotidiane. Lo storico progetto della Fondazione “Casa della Misericordia” che – grazie ai contributi dei soci, della CEI e di un mutuo bancario – ha realizzato il Polifunzionale della Disabilità ricalca proprio questo spirito. «Questa struttura non sarà mai un ghetto – ha detto Mons. Savino -. Ma vuole essere una vera casa». Durante la visita per la benedizione, immediatamente dopo i saluti istituzionali, è stata svelata una struttura bella nelle forme, nei colori, negli arredi. La cucina, il salone mensa, le camere da letto, riflettono l’idea di un’accoglienza inclusiva e non certamente di un posto dove curare qualcuno. Il vescovo Mons. Savino ha fortemente desiderato questa struttura, nel cuore di Castrovillari. Ed ecco che la Chiesa con strumenti contemporanei, al passo con i tempi, diventa missionaria per rispondere alle esigenze delle persone in difficoltà. «Nella Populorum Progressio di san Paolo VI leggiamo – dice il vescovo Savino -: “La carità cristiana non è un amore cieco ma un amore intelligente. Colui che è animato da una vera carità è impegnato nello scoprire la causa della miseria, nel trovare i mezzi per combatterla, nel vincerla risolutamente”».
Il Polifunzionale della Disabilità si presenta come una “casa” – ci tiene a precisare Mons. Savino – in cui sia possibile un progetto di vita che vada ben al di là della semplice logica delle prestazioni sociali e sanitarie, che spesso rischiano di essere allineate più alle competenze dei professionisti che ai bisogni esistenziali degli ospiti».
«Questa struttura non nasce per risolvere un problema. I disabili non sono un problema, ma un’opportunità: ci salvano la vita, ci avvicinano a Dio». Questo è avvenuto proprio nella vita di Suor Veronica Donatello che è responsabile nazionale della CEI per la pastorale delle persone con disabilità. «Grazie a Mons. Savino per aver realizzato questa struttura: un luogo di vita per una comunità generativa».
Alcuni giovani disabili hanno poi tagliato il nastro, inaugurando così il Polifunzionale della Disabilità, assieme agli ospiti intervenuti. Le visite scaglionate per gruppi hanno consentito ai presenti di entrare per la prima volta nella struttura. Il Polifunzionale della Disabilità ospiterà: due comunità “Dopo di Noi” denominate Isacco 1 e Isacco 2. Una comunità alloggio per anziani denominata Simeone. Un centro diurno per disabili minori denominato Aurora 1. Un centro diurno e residenziale per l’autismo denominato Angeli custodi. Un centro diurno per i disturbi del comportamento alimentare denominato Insieme. Appartamenti di sostegno – servizio abitativo a bassa soglia assistenziale con l’obiettivo di verificare forme di convivenza con più nuclei familiari, sul tipo della Comunità Alloggio dapprima diurna e poi residenziale. Un centro di orientamento, un poliambulatorio a indirizzo e sostegno per varie patologie afferenti i destinatari del polifunzionale. Una mensa per i poveri denominata Casa Betania – Madre Teresa di Calcutta. La mensa sarà al servizio del Polifunzionale, aperta anche alle persone impoverite e bisognose del territorio. «Ancora oggi esiste la cultura dello scarto – dice Papa Francesco -. Tante persone sentono di esistere senza appartenere e senza partecipare. Occorre fare strada assieme a loro per una partecipazione attiva alla comunità». Il Polifunzionale della Disabilità di Castrovillari nasce «perché nessuno si senta solo – commenta il vescovo Francesco -. Il Signore non lascia mai solo nessuno. La carità non avrà mai fine». (Comunicato stampa)